Moretti: “Indicazioni positive”. Pagelle: che bravo Avramovic

Il coach della Openjobmetis guarda avanti e coglie diversi segnali favorevoli pur nella sconfitta. Voti: malissimo Maynor ed Eyenga, piacciono Campani e Pelle

EA7 Milano - Openjobmetis Varese 79-71

La sconfitta patita a Milano non fa disperare coach Paolo Moretti, che nell’ammettere la superiorità dei padroni di casa spiega anche di aver ricevuto riscontri confortanti dalla propria squadra.

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«Guardando le statistiche si intende che la partita è rimasta in controllo per Milano e la sensazione che l’EA7 la potesse perdere in effetti non c’è mai stata. Nello stesso tempo però noi abbiamo giocato una gara vera, solida, aggrappati al nostro piano di gioco. Abbiamo resistito dove eravamo più deboli, i nostri lunghi hanno disputato una prova molto solida al di là del dato dei rimbalzi e non siamo mai usciti dalla partita. In futuro quindi possiamo crescere e ripulire la prestazione da tante piccole sbavature (canestri concessi all’ultimo secondo, o perché poco furbi o poco reattivi, qualche persa evitabile…): quando ciò avverrà potremo davvero dire la nostra».

Il tecnico ha buone parole per le seconde linee: «Un’altra indicazione positiva è arrivata dalla panchina con la quale abbiamo tenuto bene in campo e da cui abbiamo avuto positività. Continuando così, quando cresceranno alcuni giocatori importanti, faremo grossi passi avanti. Per quanto riguarda Pelle (Moretti soddisfa la curiosità dei giornalisti milanesi ndr) ha ancora purtroppo poca autonomia, è un cerino che sprigiona subito luce ma poi ha bisogno di ricaricarsi. Lui è uno che deve ancora imparare tante cose, viene da Antigua, e ha giocato in Libano e Taiwan: non può imparare tutto in un mese ma ha fatto vedere numeri importanti».

Sul fronte milanese Repesa liquida velocemente il discorso sulla partita e preferisce allargare gli orizzonti: «Bene oggi il fatto che abbiamo mantenuto il controllo dei ritmi e del gioco. Non dimentichiamoci però che le nostre avversarie faranno sempre di tutto per darci fastidio, perché tutti vogliono venire al Forum a fare bene, in particolare le squadre che non giocano le coppe e che hanno una settimana intera per prepararsi».

P A G E L L E

ANOSIKE 6 – L’unico dello starting five che merita un po’ di considerazione, perché a rimbalzo è sempre un califfo e perché, pur con pause e pasticci, riesce a restare sempre all’interno della partita.
MAYNOR 4 – Non ci siamo proprio. E passi per la condizione fisica, che sappiamo quale sia, ma non per certe scelte cattive che lo portano a forzature, tiri sbilenchi e palle perse a ripetizione. Oggi è il primo ad affossare la OJM, ogni volta che rientra in campo.
AVRAMOVIC 7,5 (IL MIGLIORE) – Beata gioventù, beata sfrontatezza: davanti ad avversari di livello altissimo il serbo sfodera una prestazione da spellarsi le mani per incisività, voglia e caparbietà. Ne parliamo da tempo come “materiale da Eurolega”, stasera in tanti hanno capito il perché.
PELLE 7 – La faccia tosta con la quale svergogna Raduljica in diretta nazionale è clamorosa. Certo, è ancora poco affidabile in tante fasi del gioco ma… che spettacolo quando decide di ascendere al cielo (pure per schiacciare).
CAVALIERO 7 – La miglior partita stagionale contro la sua ex squadra: tosto nel mordere le caviglie altrui, bravo a colpire da fuori ma anche in percussione.
CAMPANI 7 – Altro giocatore che fa salire il rendimento contro avversari di vaglia: mano morbida, furbo nel guadagnare e segnare liberi, gli manca solo qualcosa a rimbalzo e in difesa.
KANGUR 5 – Continua a fare fatica, anche se si applica nel cercare di fare girare la squadra già inceppata dai “camminamenti” di Maynor. Però non basta per stare a galla davvero: lo aspettiamo.
EYENGA 4 (IL PEGGIORE) – Le scorpacciate esaltanti di punti nelle partite precedenti fanno alzare l’attenzione della difesa di Milano che lo respinge con perdite gravi. E a differenza di Maynor non ha neppure giustificazioni fisiche: per noi è lui quello che finisce dietro la lavagna.
JOHNSON 5 – Non riesce a seguire l’esempio tracciato dagli altri rookies di Varese. Uno sprazzo – e due bombe a segno – nel secondo periodo e poi tanti giri a vuoto, senza lasciare alcun segno. Ma questo per lui è il vero battesimo su piani mai visti al college.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Ottobre 2016
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