Ricorso Aspem. Mariani: “L’acqua dovrà restare pubblica”
La sentenza del Tar chiede alla Provincia di motivare in maniera più approfondita la scelta di affidare il servizio idrico a una società pubblica

Dopo la sentenza del Tar della Lombardia dello scorso agosto, resa nota solo negli ultimi giorni, con la quale il tribunale amministrativo ha annullato gli atti deliberativi coi quali è stata costituita la società Alfa, che dovrebbe gestire il circolo integrato delle acque (captazione, distribuzione, smaltimento e depurazione), interviene il consigliere provinciale delegato Valerio Malnati: «La strada segnata, ovvero quella dell’acqua pubblica e della gestione attraverso una società in house, è stata condivisa e decisa da tutti i Sindaci della provincia – dichiara Mariani – e anche il Tar, in risposta al ricorso di Aspem, non contesta le scelte fatte. Certo, ci chiede di fornire motivazioni più approfondite e circostanziate, passaggio che di fatto rallenta il gran lavoro che Alfa ha svolto fino ad ora, ma siamo pronti a ribadire tutte le scelte assunte nell’interesse dei Comuni e dei cittadini per quanto riguarda il servizio idrico».
La sentenza del Tar chiede alla Provincia di motivare in maniera più approfondita la scelta di affidare il servizio idrico a una società pubblica. «Noi continuiamo a credere nella bontà del progetto avviato – continua Mariani – e anche dei risultati raggiunti negli ultimi 24 mesi, dopo anni di immobilismo sulla questione. E’ inconfutabile il fatto che oggi esiste una società, Alfa s.r.l., con 100 dipendenti – che continueranno a garantire l’ottimo lavoro finora svolto – e che da qualche mese è a tutti gli effetti operativa, poiché già gestisce il servizio idrico integrato di 28 comuni e tra questi vi sono anche Busto Arsizio e Gallarate. La Provincia si è già attivata per creare le condizioni necessarie al fine di continuare a garantire il servizio nell’interesse dei cittadini che, attraverso il referendum, hanno manifestato la volontà di mantenere l’acqua pubblica».
Il consigliere Mariani poi non nasconde la sorpresa rispetto al giudizio del Tar, «dal momento che entra nel merito di una decisione condivisa e assunta dai Sindaci di tutta la provincia, i quali hanno espressamente detto di voler mantenere pubblico un bene così importante come l’acqua. Ribadisco, la scelta dei Sindaci è stata quella di creare una società totalmente pubblica per la gestione del servizio integrato e Alfa lo è. Non è così per Prealpi, che ha un assetto societario misto, ovvero ha la partecipazione di privati e quindi non è conforme alla volontà politica espressa, in maniera inequivocabile, dai Sindaci in questi anni. Non vorrei che dietro a questa uscita si celi la volontà di consegnare la gestione del servizio idrico integrato a un privato, tra l’altro nemmeno del territorio. Cosa, ahimè, già successa con il Comune di Varese a guida leghista, che ha affidato il servizio ad A2A. Come si può quindi dedurre da quanto detto sopra, alla base delle scelte fatte da Provincia non c’è alcuna simpatia o antipatia personale, ma solo la volontà di rispettare quanto chiedono il territorio, i sindaci e gli amministratori».
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