“Sui rifiuti solo pacche sulle spalle”

Il comune si posiziona fra i primi in provincia per raccolta differenziata, ma il sindaco racconta uno scarso "gioco di squadra" di Comunità Montana

Raccolta differenziata generiche

Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Brenta Gianpietro Ballardin in merito ai recenti, positivi, risultati sulla raccolta differenziata di rifiuti.

Anche nel 2015 il comune di Brenta si è classificato al primo posto, tra i comuni sotto i 10.000 abitanti, per la raccolta differenziata dei rifiuti con un aumento rispetto al dato del precedente report provinciale del 3,3%.

La positiva percentuale del 74,49% è stata possibile grazie al costante impegno dei cittadini che hanno reso possibile anche un altro importante dato positivo in quanto Brenta, (sempre rispetto i dati del report provinciale), si distingue anche nella produzione pro capite poiché ha prodotto meno di 50 kg pro capite di rifiuti.

Va evidenziato il fatto che Brenta raggiunge questi eccezionali risultati dopo solo due anni dall’avvio della raccolta differenziata con sistema microchip, considerando che nel 2013 la percentuale media di raccolta dei rifiuti differenziati della Comunità Montana delle Valli del Verbano era del 58,03%, quindi quasi 17 punti percentuali in più rispetto al dato di media di quell’anno.

In altre realtà, quando si raggiungono questi risultati in così breve tempo, vengono profusi innumerevoli riconoscimenti e le associazioni ambientaliste e istituzionali si “spellano le mani” per gratificare, almeno formalmente l’intenso lavoro che sta alla base ed è motivo di così importanti risultati.

Da noi no, siccome siamo un piccolo paese che quotidianamente lavora per produrre più risultati che chiacchiere, non rientriamo nella casistica della positiva e riconosciuta notizia in quanto sino ad oggi non ho ricevuto telefonate e attestati che riconoscano lo sforzo dei cittadini per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente, così come avviene per altri comuni italiani e della provincia diVarese.

Ovviamente non cerchiamo medaglie, ma se almeno si accorgessero del nostro sforzo questo ci farebbe molto piacere.

Il paese di Brenta è inserito nel contesto della Comunità Montana delle Valli del Verbano dove ci sono ben sette comuni ai primi posti della classifica provinciale.

Ho già avuto modo di dire, in precedenti occasioni, che per dare impulso al processo di raccolta differenziata bisogna premiare i cittadini che adottano comportamenti sostenibili nella vita di tutti i giorni perché questo metodo è il ‘cuore’ della raccolta incentivante.

Al momento abbiamo ricevuto, in forma minima, solo pacche sulle spalle dall’ente Comunitario e grandi promesse che ad oggi continuano ad essere “lettera morta”, rischiando seriamente di demotivare un importante processo di crescita, che dovrebbe invece essere utilizzato quale stimolo per incentivare i percorsi di raccolta differenziata in tutti i comuni della Comunità Montana ed in particolar modo quelli che sino ad oggi non hanno voluto partecipare al progetto.

In altre realtà italiane, gli enti locali o i consorzi favoriscono quei comportamenti virtuosi che tendono all’abbattimento delle emissioni nocive e alla riduzione dei rifiuti, riconoscendo ai cittadini ricompense per le loro azioni ecologiste.

Purtroppo dobbiamo continuare anche su questo importante tema a prendere atto di una realtà data da un concetto di governo del bene pubblico, spesso riservato ai soli amici del “potere”.

Metodologia amministrativa che non considera il ruolo delle Comunità Montane quali enti di secondo livello ed espressione dei bisogni territoriali.

Questo modo di amministrare è l’origine della malattia che sta attanagliando la Comunità Montana delle Valli del Verbano impedendole di avere una visione lungimirante e programmatica, che può essere ritrovata solo attraverso lo sforzo di un intesa unitaria di percorso e il coinvolgimento di tutti gli amministratori e delle eccellenze territoriali, per la definizione di una vera politica per la montagna che possa essere sufficientemente strategica e di lungo termine, in grado di affrontare i bisogni delle persone e le necessità del territorio.

La vicenda rifiuti nei suoi dati dimostra questa grande possibilità ma nei fatti evidenzia ancora una volta la difficoltà di un Ente che non riesce a superare le sue logiche di bilanciamento basate, non sui contenuti e sui bisogni urgenti del territorio, ma sulla necessita di tenere assieme i numeri di una maggioranza rinunciando al suo ruolo e alla capacità di fare sistema, di stimolare i processi economici, di mettere in rete le potenzialità del territorio utilizzando, in senso positivo, le enormi conoscenze che qui vivono e che senza questa capacità sono costrette a partire ad andare altrove, impoverendo sempre di più la condizione territoriale e la possibilità di creare, per i nostri giovani e per le attività del territorio, nuove condizioni di lavoro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Ottobre 2016
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