Varese ricorda Nazario Sauro
La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate quest'anno avrà come protagonista l'irredentista istriano nel centenario della morte
Venerdì 4 novembre 2016, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, alle ore 09.45 in via Nazario Sauro a Varese verrà deposta una corona d’alloro a celebrazione del centenario della morte di Nazario Sauro, irredentista istriano e Medaglia d’Oro al Valor Militare, avvenuta a Pola il 10 agosto 1916 per impiccagione.
La celebrazione vedrà riunite numerose associazioni di esuli istriani, fiumani e dalmati, associazioni patriottiche, combattentistiche e d’arma sotto l’egida del Comitato provinciale di Varese dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) e si colloca nel fitto programma d’iniziative promosse dal Comitato nazionale di Onoranze.
«Tutti gli italiani, in quei giorni di guerra, sapevano chi era Nazario Sauro. Ma cosa resta oggi di quell’irredentista dimenticato? Centinaia di vie e di piazze intitolate a testimonianza di un valore della Patria sempre meno attuale. Una miriade di scuole, sette nella sola Lombardia, che hanno nome ‘Istituto Nazario Sauro, patriota». Poco più”, ha dichiarato il presidente dell’ANVGD di Varese, Pier-Maria Morresi, nel sottolineare l’importanza di continuare ad alimentare il ricordo di una figura che rimane ancor oggi un modello ispiratore del sentimento dell’Italia quale patria comune.
Nazario Sauro (Capodistria, 20 settembre 1880 – Pola, 10 agosto 1916) fu irredentista, mazziniano, patriota italiano, Medaglia d´oro al Valor Militare. Nato in Istria da una famiglia italiana, il giovane Sauro a 20 anni divenne ufficiale della Marina austro-ungarica (l’Istria era al tempo ancora parte dell’Impero austro-ungarico). Fautore delle idee mazziniane sull’indipendenza dei popoli, con la dichiarazione di guerra alla Serbia nel 1915 si trasferì in Italia, a Venezia, dove si arruolò nella Regia Marina come volontario e sotto il falso nome di Eugenio Sambo con il grado di Tenente di Vascello.
Il ricordo di Nazario Sauro è legato alla sessantina di spericolate missioni nel mare Adriatico e lungo le coste istriane, giuliane e dalmate a bordo di sommergibili e torpediniere, che gli valsero in vita la Medaglia d’argento al Valor Militare. La sessantaduesima missione partì il 30 luglio 1916: il sommergibile Giacinto Pullino tentò di penetrare nel porto di Fiume , ma rimase incagliato nel golfo del Quarnero. Nazario Sauro fu catturato e, nonostante la falsa identità, fu riconosciuto da molti istriani e sottoposto al giudizio della corte marziale austriaca per alto tradimento. Il processo vide fasi drammatiche, con la madre e la moglie di Nazario Sauro che negarono entrambe di conoscerlo.
Nazario Sauro fu impiccato a Pola il 10 agosto 1916. Sereno fino all’ultimo, anche davanti al boia ripetè con forza la sua frase ispiratrice: “Viva l’Italia!”
Solo un mese prima a Trento era stato impiccato per alto tradimento l’altro irredentista Cesare Battisti. I due eroi della Patria sono i principali rappresentanti dell’irredentismo trentino e istriano.
Nazario Sauro fu celebrato come “Martire Eroe” già nel 1917 a Roma; nel 1935 una legge stabilì l’obbligo di intitolare una via al suo ricordo in ogni comune italiano. La difesa dei valori patrii fino al sacrificio della vita gli valse la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria. La sua salma viaggiò con gli esuli istriani sulla motonave Toscana durante l’esodo seguito alla conclusione della seconda guerra mondiale e al trattato di pace che assegnava l’Istria alla Jugoslavia e riposa dal 1947 nel Tempio Ossario del Lido di Venezia.
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