Zona Franca occupa la cucina con arte e performance
Lunedì 31 ottobre apre la stagione di eventi del progetto "Zona Franca" con una cena performance di Vienna Ruocco
Le Foodrioters Franca Formenti , Evelyn Leveghi e Francesca Sironi aprono la stagione di eventi di “Zona Franca” lunedì 31 ottobre con “Ceci n’est pas un carnaio“, performance della giovane artista Vienna Ruocco.
“Occupy the kitchen!” è un progetto di “Zona Franca”, un ciclo di appuntamenti in cui artisti, agronomi, attivisti, contadini, cuochi, intellettuali, orticoltori e nutrizionisti raccontano le proprie ricerche ed esperienze. Un importantissimo tassello del progetto è costituito dalle cene-performance: un ventaglio di artisti che ha scelto il cibo come proprio focus di ricerca e che lo indaga attraverso azioni di guerrilla fooding, si metterà hands-on a produrre, manipolare e distribuire pietanze ai clienti-pubblico.
“Al cuore di tutto c’è il cibo – spiega Franca Formenti, anima di “Zona Franca” – Il cibo osservato ed esplorato come fatto sociale e culturale, impiegato e trattato come privilegiato medium espressivo di pratiche artistiche contemporanee. Principio trasversale a tutte le performance ed eventi culturali di “Occupy the kitchen!”, è la volontà di innescare riflessioni e discussioni attorno agli atti alimentari, alle scelte di consumo, alla consapevolezza del sistema della Grande distribuzione organizzata, a tutta quella sfera di azioni e valori che compiamo con il cibo ed attiviamo intorno ad esso”.
Con la volontà di riflettere sui concetti di globalizzazione e capitalismo e, in stretta connessione, sul fenomeno del consumismo compulsivo, si è scelto di inaugurare il ciclo di azioni performative in una data significativa, il 31 ottobre: “Festa Importata dagli Stati Uniti, divenuta poi famosa anche in Italia, la festa di Halloween manifesta palesemente alcuni dei numerosi meccanismi determinati daun mercato aggressivo, che agisce sottilmente e si insinua, quasi invisibile, nelle pieghe e trame della società, influenzandone infine i consumi quotidiani”.
“Occupy the kitchen!” prende spunto da “Occupy Management!”, libro di Monika Kostera, docente di Management in Polonia, Inghilterra e Svezia e stretta collaboratrice di Zygmunt Bauman. In questo testo l’obiettivo è indurre gli studenti all’auto-produzione e auto-organizzazione della propria vita.
“Partendo anche dalla consapevolezza che il food costituisce il più grande business del pianeta, si è qui pensato che l’azione di occupare una cucina di un locale aperto al pubblico, può innescare e rappresentare la possibilità di renderci più consci ed emancipati nella nostra esistenza e quotidianità”.
“Zona Franca” è un progetto transdisciplinare che esplora un’ampia varietà di forme di ricerca nell’arte e nell’economia.
Lo spazio, aperto nel 2015, a Varese, offre un servizio diurno di take away, una ristorazione dichiaratamente popolare basata sulla selezione di ortaggi, frutti e farine coltivati con semi antichi e tecniche biologiche e biodinamiche, prodotti stagionali e a filiera corta.
“Zona Franca” è uno spazio liquido, in continua trasformazione, dove i semi antichi, che circolano in uno spazio interstiziale, tra la legalità e la trasgressione, come in una dark pool, sono metafora ed essenza della filosofia del progetto. Il progetto “Zona Franca” rivela ora a pieno la sua anima con l’apertura di una ricca programmazione
culturale, artistica in particolare. Da fine ottobre 2016 sino a giugno 2017 si susseguiranno una serie di serate con performance, talk e presentazioni.
Zona Franca è a Varese, in via Severo Piatti 9. Il progetto ha un sito molto interessante e, per restare informati sugli eventi, c’è anche una pagina Facebook
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