Amministrazioni più vicine? Si può grazie al digitale
Esperti a confronto sui modelli di comunicazione che riguardano i rapporti tra giornalismo, cittadini ed enti locali

Nell’era dell’informazione, dei social e delle notizie immediate e disponibili ovunque, davvero i cittadini sono più informati? E la disponibilità di dati e di nuovi strumenti di comunicazione rende davvero più vicini amministrazioni e cittadini?
Tutto aiuta ma si può fare di più è meglio. Dei nuovi modelli comunicativi e dei rapporti tra giornalismo, in particolare iperlocale, e pubblica amministrazione si è parlato questa mattina al teatro Santuccio durante uno degli incontri del Festival Glocal organizzato da Varesenews. A confrontarsi sul tema, intervistati da Marco Renzi, presidente di Lsdi, Michele Vianello, cofondatore Connected City Council, Matteo Rainisio, vice presidente di Anso e Chiara Buongiovanni di ForumPa.
Quali sono gli strumenti per rendere effettivamente più trasparente l’attività delle amministrazioni locali? come è possibile avviare un dialogo costruttivo con i soggetti che vivono sul proprio territorio?
«Avere un profilo sui social network non è la soluzione – spiega Buongiovanni -. Il grande cambiamento per diventare un’amministrazione che comunica davvero è pensare social, imparare ad ascoltare e a raccogliere i segnali che arrivano dal territorio. È importante essere sui social se i propri cittadini sono lì ma esserci con un criterio, con la disponibilità ad aprirsi al pubblico. Da parte dei cittadini c’è la voglia di aggregarsi, lo dimostrano alcuni gruppi di Facebook che si sono diventati i contenitori delle istanze della comunita».
In questo contesto il ruolo del giornalismo è fondamentale: «Ci sono molti strumenti per raccontare attraverso il digitale il proprio territorio – ha detto Renzi – e questi strumenti possono essere applicati per la comunicazione della pubblica amministrazione. Certo occorre cultura digitale, ma i benefici che ne deriverebbero valgono questo salto culturale».
Ma anche nel rapporto tra giornalismo e “cosa pubblica” ci sono le condizioni per un cambiamento: «Il paradosso è che abbiamo, e avremo sempre più a disposizione una serie incredibile di informazioni mentre stiamo vivendo una profondissima crisi del civismo – ha osservato Michele Vianello -. E se il ruolo della pubblica amministrazione dovrà diventare anche quello di creare comunità e rompere le “tribù”, anche quello del giornalismo dovrà cambiare. Oggi troppo spesso la notizia legata alle amministrazioni pubbliche riguarda negatività e scandali ma il pubblico non è solo quello. Sono anche le realtà che funzionano, le persone che costruiscono progetti e le buone pratiche. È ovvio che bisogna denunciare ciò che non va ma soltanto raccontando ciò che è virtuoso si può recuperare il senso civico che sta andando perso».
La stampa e la stampa iperlocare in particolare, in questo possono fare molto: «I giornali on line hanno tutte le caratteristiche per diventare uno dei canali di riferimento con cui l’amministrazione dialoga con i cittadini – ha detto Rainisio -. Spesso questo non è semplice da far capire agli enti locali, la comunità invece ne comprende i vantaggi immediatamente».
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