Azione di responsabilità, deciderà l’avvocato o la Corte dei Conti?
In ballo c'è la richiesta di 32 milioni di euro agli amministratori dell'era Caianiello. La giunta ha chiesto una consulenza legale per procedere, l'opposizione chiede di affidarsi al parere della magistratura contabile
È diventato uno dei nodi nella maggioranza di centrodestra e ora l’opposizione chiede di discuterne in consiglio comunale, affidando alla Corte dei Conti la revisione dei presupposti: il tema è l’azione di responsabilità verso ex amministratori di Amsc, per fatti avvenuti nell’era in cui gran timoniere di Gallarate era Nino Caianiello. Un tema scottante, che agita la maggioranza di centrodestra, ma su cui ora si è arrivati ad un punto di svolta.
A poco meno di un mese dall’ultimatum al sindaco dalle file di Forza Italia – con il «ci siamo intesi» pronunciato dal capogruppo azzurro Alessandro Petrone – la giunta guidata da Andrea Cassani ha fatto un passo fondamentale con la delibera 156 del 16 novembre, che prevede di affidare ad un legale la valutazione sui presupposti per proseguire sulla azione di responsabilità. Secondo la giunta Cassani “la situazione di avvicendamento dei vertici amministrativo-gestionali delle due società e la loro carenza organizzativa” (dopo le dimsissioni di alcune società) “rendono necessario al socio di riferimento Comune di Gallarate acquisire ogni utile elemento di conoscenza e di giudizio che riguardi i presupposti e i potenziali effetti delle cause legali” . Il valore contestato dall’azione di responsabilità verso gli ex amministratori (di Amsc e Seprio Real Estate) dell’era Caianiello è di complessivi 32 milioni di euro, che potrebbero tornare alle società partecipate. Ma certo, una causa è un passaggio importante e non scontato, per questo la giunta Cassani vuole procede “attraverso l’acquisizione di uno studio giuridico-legale dell’intera complessa vicenda e di un consequenziale parere pro-veritate”.
L’opzione è stata ripresa anche da un esplicito intervento di Forza Italia, a firma di Alberto Bilardo, che nelle file degli azzurri è sempre stato attento osservatore di Amsc e acerrimo contestatore della governance della società negli anni del centrosinistra: Bilardo ha rivolto critiche dure ai dirigenti Amsc nominati da Guenzani, ma ha anche rimarcato la richiesta di prudenza sull’azione di responsabilità. Anche nelle file della maggioranza, l’intervento è stato letto da molti come una presa di posizione rivolta a Cassani: va bene partire con il parere pro-veritate, ma il vero obbiettivo dei forzisti è mettere la parola fine all’iniziativa legale.
Fin qui le mosse di giunta e maggioranza. Nel frattempo, però, l’opposizione non è rimasta ferma: Pd e lista civica Città è Vita hanno infatti presentato nella giornata di mercoledì 23 novembre una richiesta di consiglio comunale, appellandosi alle norme di vigilanza sulle società partecipate dal Comune. Le minoranze chiedono di portare una delibera che affidi il riesame dell‘azione di responsabilità non a un parere pro-veritate (affidato ad un professionista privato incaricato, che dovrebbe riesaminare centinaia di pagine di documentazione), ma alla Corte dei Conti, la magistratura contabile di Stato. «La Corte dei Conti – spiega Giovanni Pignataro, del Partito Democratico – può dare pareri preventivi secondo una legge del 2003: noi proponiamo di sospendere la precedente delibera sul parere pro vertiate e di fare nuova delibera con cui tutte questioni siano poste alla Corte dei Conti. Lo facciamo a tutela dell’ente, perché devono esserci solide ragioni per revocare preventivamente l’azione legale prima che la esamini un giudice».
Nella richiesta dell’opposizione il ricorso alla Corte dei Conti è considerato “il procedimento più idoneo a tutelare l’Ente Comune”, che sarebbe inattaccabile dal punto di vista dell’imparzialità e che non avrebbe costi per l’ente. Per questo Pd e CeV chiedono di sospendere la delibera 156 e di affidare tutto alla magistratura contabile. Le opposizioni hanno i numeri per chiedere il Consiglio Comunale e così si tornerebbe a discutere apertamente in assemblea, dopo l’animata seduta che aveva visto le frizioni tra sindaco e Forza Italia.
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