Elena Ferrari è tra le 100 esperte tecnologiche in Italia

È on line da oggi il sito www.100esperte.it. Una delle “donne contro gli stereotipi” è la professoressa Elena Ferrari, docente di Informatica dell’Università degli Studi dell’Insubria.
Il sito “100 esperte” raduna e mette a disposizione dei giornalisti i curricula delle massime esperte italiane nell’ambito delle Scienze dure e della tecnologia, scelte sulla base della rilevanza scientifica delle loro pubblicazioni, il cosiddetto «H Index».
L’iniziativa mira a ripristinare una sorta di par condicio nella divulgazione scientifica dell’area STEM dove la stragrande maggioranza degli scienziati sentiti dai mass media è maschile: 8 volte su dieci in quest’area disciplinare i giornalisti intervistano uomini anziché donne.
Pertanto l’iniziativa dell’Osservatorio di Pavia e dell’associazione di giornaliste “Giulia”, in collaborazione con Fondazione Bracco e con il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, mira a realizzare un database di fonti autorevoli femminili nel campo delle Stem, affinché i giornalisti possano interpellarle per approfondimenti scientifici nell’area di rispettiva competenza.
La professoressa Ferrari, per le sue ricerche nel campo della privacy, ha ottenuto nel 2014 l’“IBM Faculty Award” e il Technical Achievement Award 2009, attribuito dalla IEEE Computer Society.
«Quando mi hanno comunicato che il mio profilo sarebbe stato inserito nel database delle 100 donne ho accettato con piacere per ribadire ancora una volta che l’informatica “non è un mestiere per uomini” – sottolinea la professoressa Ferrari – Effettivamente nel campo delle scienze dure le donne hanno meno visibilità, anche quando sono più brave dei colleghi uomini. Il portale raccoglie i nominativi sulla base di criteri bibliometrici, pertanto la “selezione” è avvenuta in maniera rigorosa».
L’iniziativa 100 esperte sarà presentata ufficialmente, dopo le anticipazioni del Corriere.it e di altri giornali online, al Festival della Scienza di Genova «anche io sarò al Festival della Scienza di Genova perché mi hanno invitata sabato 5 novembre a parlare di privacy nell’era dei big data, nell’ambito dell’evento “Tracce digitali” – racconta la professoressa Ferrari – siamo tre speaker: gli altri due sono uomini».
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