La Boschi a Varese: “L’Italia ha bisogno di un Sì convinto”
Un discorso chiaro e semplice con cui il ministro ha spronato il popolo dem a impegnarsi per far trionfare il Referendm

Tutto esaurito per Maria Elena Boschi, a Varese, e gente in strada che vuole entrare al Santuccio per ascoltare il Ministro delle riforme, giunta in città per sostenere il Sì. Aprono le danze il segretario provinciale Samuele Astuti e il segretario regionale Alessandro Alfieri. Il saluto del sindaco Davide Galimberti. Poi tocca alla Boschi: “Stiamo entrando nel vivo e mancano 23 giorni al voto – spiega – certo che il 4 dicembre non risolveremo tutto, ma il voto per il Sì ci darà la cassetta degli attrezzi per risolvere i problemi”. In sala siedono tanti militanti e i parlamentari del territorio.
Il ministro parla semplice e con voce serena. Afferma che il ricorso contro il quesito era solo un modo per complicare le cose, mentre il senso della riforma è proprio quello di semplificare: “Il quesito é molto semplice e dice la verità sulla riforma. Hanno cercato di non renderlo chiaro perché in Italia amiamo complicare le cose, ci sentiamo a casa così… “.

La semplicità è una delle parole chiave che usa spesso il ministro: “Ci siamo intestarditi perché la riforma serve per un paese più veloce e più semplice, e quindi più giusto. Non abbiamo chiesto più potere per il governo ma abbiamo chiesto che il parlamento sia messo in condizione di decidere. E abbiamo ridotto di un terzo i parlamentari, come avevamo promesso, votando democraticamente sei volte”.
Anche sugli aspetti più contestati come quello sul senato dei 100 dice: “Il sindaco di Varese già oggi é a Roma una volta la settimana, non è vero che sia impossibile fare entrambe le cose. Va chiarito però che cosa fa lo stato e cosa le regioni. La corte costituzionale impiega un anno e mezzo a decidere i conflitti tra i poteri. E intanto si fermano le cose”.

Secondo il ministro inoltre “abbiamo bisogno di più stabilità, avere governi che durano 1 anno e mezzo toglie autorità al nostro paese nel mondo. Proponiamo al paese istituzioni più semplici, più veloci, responsabilizzando le regioni. La scelta é tra questa riforma e lasciare tutto com’è adesso, con gli stessi politici che quei problemi per 40 anni non li hanno risolti”.
C’è tempo per l’ultimo appello: “Non vogliamo una lotta contro qualcuno ma per costruire qualcosa. Abbiamo bisogno di un Sì convinto per l’Italia”. Applausi e un abbraccio convinto del popolo democratico, che assedia la Boschi per almeno mezzora; per una stretta di mano o solo per scambiare due parole.
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Speravo che almeno la ministra potesse spiegare perché è necessario abolire le elezioni, come vuole la riforma.
Sempre grandi e belle parole,poi nei fatti la realtà è ben altra…la gente inizia a capire cosa ci sia davvero dietro il rigore e l’europa delle riforme,solo il fatto che si faccia riscrivere la costituzione ad un pluriprocessato ed inquisito come Verdini dovrebbe farci pensare,il tempo delle bugie sta per scadere….USA docet.