Nomina di Simeoni, “Cassani accetta le imposizioni di Forza Italia”
Il Pd attacca sulla scelta di affiancare all'assessore Bonicalzi il consigliere forzista. Mentre nelle nomine ci sono altre caselle ancora da completare

La nomina di Simeoni come “aggiunto” in giunta fa discutere. Se la pratica di un consigliere delegato a questioni specifiche non è certo rara (nella scorsa legislatura il sindaco Guenzani ad esempio nominò un delegato allo sport), più insolita è la nomina – pochi mesi dopo l’esordio della giunta – di un consigliere con deleghe su tanti temi diversi, legati prevalentemente ai lavori pubblici ma non solo.
La scelta di Cassani ha fatto discutere anche sui social, tra chi fa i complimenti a Simeoni e chi vede una sorta di ipoteca su Bonicalzi. I commenti arrivano però anche dal mondo della politica: il Pd, in particolare, legge nella nomina di Simeoni «un ulteriore passo nella manovra di accerchiamento al Sindaco» da parte dei forzista. «Così come richiesto dai plenipotenziari di Forza Italia, il “tavolo delle trattative” fra le forze di maggioranza, allestito in assenza del Sindaco diretto interessato, ne ha stabilito il commissariamento». La scelta di Simeoni ad affiancare Bonicalzi viene letta dal Pd come dimostrazione della tutela forzista sul sindaco: «Ancora una volta Cassani ha dovuto accettare l’imposizione di Forza Italia, questa volta cedendo il potere di controllo sui Lavori Pubblici al consigliere Simeoni che mette così sotto tutela l’assessore leghista Bonicalzi. Da oggi, pur senza una qualsiasi assunzione formale di responsabilità, il controllore Simeone deciderà su molte cose dell’amministrazione».
Insomma: per il Pd Cassani è «sempre più isolato e relegato in funzioni di mera rappresentanza pubblica». Lo scenario, in ogni caso, è ancora in movimento: anche solo nelle partecipate, le caselle da sistemare sono più di una, comprese quelle indicate dalla stessa Forza Italia. Negli ultimi giorni si sono registrate le dimissioni del rappresentante gallaratese in Accam. Nel mezzo delle difficoltà ormai annose del consorzio, il Cda si è dimesso per metà ed è decaduto: quello di Federico Senaldi, nominato da Guenzani, era anche uno dei nomi nel mirino di Forza Italia (è probabile l’ingresso di un forzista).

Altra mossa di questi giorni, la possibile nomina di Veronica Balestrieri in Fondazione Zanella, vale a dire al Maga: avvocato, donna di punta di Forza Italia (era in ticket con Moreno Carù, divenuto poi vicesindaco), ricoprirebbe il ruolo di vicepresidente. L’indicazione viene dalla Regione, ma in questo caso si è ancora in attesa di capire come si formalizzerà l’accordo con la Triennale (da cui dipende la nomina di Silvana Annicchiarico, anticipata giusto un mese fa da Cassani)
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