Le regioni in Europa viste da vicino
Sabato alle ore 9 si parlerà del futuro dell'Europa con il presidente del consiglio regionale Cattaneo e i 120 ragazzi del laboratorio di BlogLab coordinati da Tomas Miglierina, corrispondente da Bruxelles della RSI

Cosa c’entrano le Regioni con l’Europa? Qual è il loro ruolo? E quale importanza hanno per il futuro dell’Unione Europea? Sono questi alcuni dei temi che saranno al centro dell’incontro di GlocalNews dedicato a scambi, relazioni e prospettive tra queste realtà, che sabato 19 novembre alle 9 animerà il Salone Estense di Varese.
Un appuntamento importante che vedrà in platea i 120 ragazzi della quinta edizione di BlogLab -il laboratorio di giornalismo per studenti organizzato in occasione del festival- che si confronteranno con il presidente del Consiglio Regionale, Raffaele Cattaneo che presenta così l’evento e che sarà coordinato dal giornalista Tomas Miglierina, corrispondente dell’RSI da Bruxelles, che spiega così il significato di questo incontro
Ci sono 276 regioni nell’Unione europea (quelle che gli esperti di statistica chiamano regioni “NUTS 2”). Alcune hanno una tradizione millenaria, altre sono state create pochi o pochissimi anni fa, fondamentalmente per poter accedere ai fondi dell’Unione europea. Alcune hanno ampi poteri legislativi (la Sicilia si vanta di avere il piu antico parlamento d’Europa), altre sono poco piu che appendici dello Stato a cui appartengono.
Anche in termini di ricchezza le cose sono molto varie: nel 2010 il prodotto interno lordo di Londra era oltre il triplo della media europea; quello della contea di Swietokrzyskie, nel sud-est della Polonia, meno della metà.
Le regioni sono presenti in Europa, e non da poco. Tutte hanno un ufficio di rappresentanza a Bruxelles – alcine da sole, altre in compagnia. Dal 1994 un organo consultivo, il Comitato delle Regioni, le rappresenta ed ha il compito di trasmettere le loro domande ai vertici dell’Unione, ma non solo. Le collettività locali non sono nella capitale europea solo per mungere la mucca dei fondi strutturali. Cercano anche di orientare le scelte politiche, organizzano cooperazioni tra di loro (più o meno riuscite) e si muovono in parallelo, o a volte anche contro, i loro Stati nazionali.
E’ giusto che le regioni abbiano un posto a Bruxelles, se già ci sono gli Stati, e perché? E’ giusto che l’Italia dia soldi alle regioni polacche e ungheresi, se poi questi Paesi non vogliono aiutarci nella crisi dei migranti? Le regioni devono poter bloccare le decisioni degli Stati? Cosa si è fatto in Lombardia con i soldi di Bruxelles? E perché ci servono i soldi di Bruxelles, non potremmo tenerci i nostri? Si possono fare progetti con il Canton Ticino, visto che la Svizzera non è nell’UE e non ha la minima intenzione di entrarci? Un’ Europa fatta di regioni sarebbe un’ Europa più efficente, meno litigiosa?
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