“L’intelligenza artificiale è un mezzo nelle mani del maestro”
Affollata conferenza nella sede dell'Ipc Falcone promossa dall'Università dell'Insubria. Si è parlato di Scuola digitale e della possibile interazione virtuosa tra intelligenza umana e artificiale
Nell’Aula Magna dell’IS Falcone a Gallarate, il 2 novembre scorso, si è parlato e discusso del tema di grande attualità: Intelligenza artificiale e intelligenza umana nella scuola.
È stata la prima trasferta fuori sede e il terzo degli incontri relativi al nutrito programma dell’evento giunto ormai alla sua IV edizione SCIENZA & FANTASCIENZA, organizzato e promosso dall’Università dell’Insubria, in particolare dal Corso di Laurea Triennale in Scienze della Comunicazione e dal Corso di Laure Magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione, nella persona del Prof. Paolo Musso, docente di Filosofia della scienza, nell’ambito degli insegnamenti di Fondamenti teorici e Sociali della Modernità.
A presentare l’argomento nei suoi molteplici aspetti culturali, sociali, d’apprendimento e d’innovazione, con relative implicazioni positive e negative, sono stati Giorgio Gargantini, giornalista scientifico e direttore della rivista «Emmeciquadro», e Cristina Braila, docente referente provinciale del Piano Nazionale Scuola Digitale, formatrice esperta di didattica digitale, davanti ad un pubblico numeroso di insegnati delle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Varese e ad un nutrito gruppo di studenti dell’Università dell’Insubria, alunni del Prof. Musso.
L’Intelligenza Artificiale, I.A., ha ricordato Gargantini «è un mezzo, uno strumento, non il fine», deve aprire finestre di conoscenza e sviluppare capacità ideative, e nel suo uso, onde evitarne l’abuso, è fondamentale la mediazione del docente, «del maestro»; per Braila, che ha sviluppato un interessante percorso a ritroso nel tempo a proposito dell’importanza dell’ideazione, che spesso precede di molto la realizzazione e l’effettiva applicazione di un’idea, di un’invenzione, citando Erone d’Alessandria per l’ideazione della prima macchina a vapore, Jule Verne per telegrafo e trasmissione via fibra, la digitalizzazione è un must che deve diventare abituale nella pratica didattica dei docenti, per facilitare apprendimento e coinvolgimento diretto dei discenti.
Dopo una panoramica aggiornatissima di innovazioni tecnologiche, che a breve (costi permettendo) permetteranno una didattica anche tridimensionale – proficua per molte discipline scientifiche e non solo, si pensi all’arte e alla geografia – Braila ha comunque concluso, in risposta ad una sollecitazione dei presenti, che il livello di digitalizzazione introdotto nel gruppo classe non può mai prescindere dalla valutazione delle conoscenze e dalle abilità di base essenziali per il livello di studi in corso.
Intelligenza artificiale e umana posso pertanto diventare un connubio vincente.
Gli incontri, come ha ricordato il moderatore Prof.Paolo Musso, proseguiranno il 16 novembre 2016, presso l’Aula Magna dell’Università dell’Insubria di Via Ravasi 2 a Varese. Per il programma ed eventuali variazioni si consulti www.uninsubria.it sezione Eventi.
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