“Non si può morire ancora sul lavoro nel terzo millennio”
Il primo commento di Beppe Oliva, segretario della CISL Milano Metropoli, dopo aver appreso la notizia della tragica scomparsa di un operaio della Franco Tosi avvenuta ieri in tarda serata

«Non si può morire ancora sul lavoro nel terzo millennio. Come Cisl Milano Metropoli e, in particolar modo, come sindacalista che ha operato per anni nel territorio dell’Alto Milanese, intendo esprimere la vicinanza di tutta la nostra Organizzazione Sindacale ai famigliari della vittima. Ora, però, s’indaghi a fondo per capire se siamo di fronte ad una tragica fatalità o se, viceversa, non siano state rispettate alcune norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro».
E’ questo il primo commento di Beppe Oliva, segretario della CISL Milano Metropoli, dopo aver appreso la notizia della tragica scomparsa di un operaio della Franco Tosi avvenuta ieri in tarda serata.
Secondo una prima sommaria ricostruzione dei fatti Valentino D’Aloisio, residente a Canegrate con la moglie e i due figli, sarebbe rimasto schiacciato sotto delle cassettiere nel reparto numero 28 “Palette”. L’uomo era solo in reparto e la moglie, non vedendo tornare a casa, ha provato a chiamarlo al cellulare. L’operaio non rispondeva al telefono e così, preoccupata, ha contattato il centralino della fabbrica. Alcuni colleghi sono andati nel reparto ma ormai non c’era più nulla da fare.
«La FIM CISL di Milano Metropoli esprime ancora una volta rabbia e dolore per l’ennesima morte sul lavoro di un uomo D’Aloisio, un padre di famiglia. Esprimiamo vicinanza e cordoglio alla moglie e ai figli. In attesa di conoscere il perché di questa ennesima tragedia, ribadiamo che non si può morire di lavoro, e che su questo tema non è mai il tempo di abbassare la guardia. Nei prossimo giorni valuteremo insieme alle altre organizzazioni quali iniziative intraprendere per sensibilizzare tutti, a partire dalla Franco Tosi, sul tema della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro», aggiunge Cristian Gambarelli della Segreteria FIM CISL di Milano Metropoli.
«A settembre – ricorda Oliva – nel nostro Paese si contavano ben 753 ‘morti bianche’ dall’inizio dell’anno. In questa graduatoria la Lombardia è al terzo posto con 57 vittime. Se è pur vero che in questa triste classifica tracciata dall’Osservatorio sulla Sicurezza sul Lavoro si assiste ad un significativo decremento (- 12,3% rispetto al 2015 quando si contavano 856 vite spezzate), resta il fatto che il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro è ancora drammaticamente d’attualità. Da qui – conclude il segretario cislino – l’esigenza che tutti gli interlocutori facciano la loro parte perché la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro diventi sempre più concreta».
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