Openjobmetis indietro tutta: in Turchia finisce a -23
Ennesimo pesante ko in coppa per la squadra di Moretti, che dal 17' smette di "funzionare" e lascia campo libero a Usak. Varese sempre più ultima nel girone (87-64): serve una sterzata
Una caduta verticale, senza fine e forse senza rete sul fondo: la Openjobmetis di coppa, che in casa si “limita” a perdere in volata partite che si potrebbero vincere, lontano dall’Italia torna a farsi sculacciare da chiunque. Anche in Turchia, anche contro un Usak con cui condivideva l’ultima piazza del girone, anche contro un’avversaria priva di un giocatore importante come l’ex pesarese McKissic.
Anche stavolta,dunque, finisce malissimo e cioè con 23 punti sul groppone (87-64) frutto di un attacco da “mannequin challenge” soprattutto a cavallo dell’intervallo, quando cioè Usak scappa dal +1 (27-26) al +14 della sirena a un successivo ventello che chiude i conti a un quarto d’ora dalla fine. Un attacco capace di offrire percentuali davvero da squadra amatoriale (13% da 3, di cui uno di tabella; 50% ai liberi solo grazie a un miglioramento nel finale) accoppiato a una difesa che per un quarto e mezzo pare funzionare salvo poi essere travolta dalle folate di Lyons ed Harrison (50 punti in due) e dalle spallate di Auguste.
E ORA?
Ora sarà il caso che la società si faccia sentire, con una mossa che avevamo invocato già dopo le altre scoppole e mai arrivata: la polvere è stata gettata sotto il tappeto, negando il caso-Anosike (e cara grazia che il pivot sia stato in campo oggi…), titubando sul ginocchio di Campani, rinviando decisioni su Maynor e Johnson, concedendo a Moretti carta bianca in panchina e in sala stampa. Nodi che continuano a venire al pettine di Coldebella e che stavolta è davvero difficile ignorare. Moretti oggi pare aver accantonato definitivamente Maynor (che pure non aveva sfigurato rispetto ad altre volte), forse a significare il via libera per un altro regista. Ma ha pure utilizzato pochissimo Kangur, non sappiamo se per preservarlo per il futuro dando per persa la partita o se per altri motivi.
Insomma siamo a un guado, siamo lì da tempo ma ora l’acqua si avvicina pericolosamente alla gola: bisogna sterzare e c’è gente pagata profumatamente per fare la scelta giusta. Che tutto il popolo biancorosso attende speranzoso e preoccupato: accostare il nome di Varese a un naufragio simile in Europa è davvero deleterio ma a questo punto si può anche ingoiare il boccone amaro. A patto che si riprende a vincere qualche partita per tornare a galla, perché siamo a otto perse su nove, se non fosse chiaro ai padroni del vapore.
Ferrero, ci ha provato (foto Bcl/Fiba)PALLA A DUE
Nel piccolo palazzetto universitario di Usak si supera di poco quota mille presenti e, visti alcuni scampoli di partita, c’è da dire che gli assenti stavolta hanno ragione. Moretti è senza Campani e si affida a quello che è stato il quintetto classico delle ultime uscite, con Cavaliero in guardia e Anosike tornato pivot titolare. Sul fronte opposto i turchi, che hanno tagliato Hazell (ci scusiamo per averlo elencato alla vigilia), devono fare a meno di McKissic: regia al pericoloso Lyons, mentre sotto canestro Auguste è spesso preferito all’ex veronese Monroe.
LA PARTITA
Un paio di sfuriate di Eyenga valgono il 2-6 iniziale di Varese che mantiene il vantaggio per tutto il quarto d’apertura grazie a una buona difesa e a qualche blitz in corsa. Certo, ci sono già i tiri liberi falliti a guastare l’avvio, ma il 14-17 biancorosso del 10′ guarda comunque verso l’ottimismo.
Usak però riprende subito la testa della gara, mentre Varese smette di fare canestro; il primo allungo rossonero però è rintuzzato da Maynor che segna sei punti in fila e sutura la ferita (27-26 al 17′). A questo punto però la OJM riesce in un’impresa all’incontrario che è un piccolo capolavoro: subire cioé un parziale di 13-0 in 3′ nel modo più deprimente, sbagliando cioé tutto in attacco e facendosi travolgere in pochi secondi da Usak, con Harrison grande protagonista del 40-26 di metà gara.
E da questa squadra è inutile aspettarsi miracoli: Moretti, che non rinuncia alle girandole di cambi, a un certo punto toglie definitivamente Maynor dopo aver già pensionato Kangur. Chi resta in campo però fa poco meglio e il 62-44 della terza pausa arriva senza scossoni, salvo quelli dati da Lyons che però gioca nell’altra squadra.
IL FINALE
Eppure Varese, di colpo, trova una speranziella: un fallo su Eyenga seguito da un tecnico vale sei punti, i tre liberi di Chris e una tripla di Johnson per un incredibile -10 con più di 8′ sul cronometro. Per carità, risalire sarebbe difficile per chiunque, ma questa Openjobmetis non comincia neppure a scalare l’ultimo divario: Avramovic e Anosike per un attimo accennano a una resistenza, poi Lyons inizia un’altra parte del suo show e demolisce i teneroni a guardia del canestro biancorosso. Finisce 87-64, e non c’è davvero nulla da recriminare su un divario pesantissimo.
MURATBEY USAK – OPENJOBMETIS VARESE 87-64 (14-17, 40-26; 62-44)
USAK: Auguste 16 (6-11), Kavaklioglu 1 (0-3), Candan 9 (0-2, 3-4), Harrison 22 (7-11, 2-5), Freimanis 4 (2-5, 0-1), Surucu (0-1 da 3), Lyons 28 (9-12, 3-7), Sonmez 1 (0-1), Demirel (0-1 da 3), Kairys 4 (0-2), Monroe 2 (1-3). Ne: Ademoglu. All. Bulkaz.
VARESE: Anosike 14 (7-15), Maynor 7 (2-5, 0-2), Avramovic 10 (3-7, 1-3), Pelle 2 (1-4), Bulleri (0-3 da 3), Cavaliero (0-2, 0-3), Kangur 2 (1-3), Canavesi, Ferrero 6 (2-2, 0-2), Eyenga 12 (3-7, 0-2), Johnson 11 (2-4, 2-8). Ne: Devita. All. Moretti.
ARBITRI: Glisic (Ser), Maliszewski (Pol), Gurion (Isr).
NOTE. Da 2: U 25-50, V 21-49. Da 3: U 8-19, V 3-23. Tl: U 13-20, V 13-26. Rimbalzi: U 46 (10 off., Auguste 8), V 47 (19 off., Anosike 17). Assist: U 19 (Harrison 7), V 10 (4 con 2). Perse: U 10 (3 con 2), V 12 (Avramovic, Pelle 3). Recuperate: U 7 (Candan 2), V 4 (4 con 1). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnici: Freimanis, Eyenga, Pelle, panchina Usak.
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Caro Damiano il problema vero è che non c’è nessuno in società che fa da parafulmine in questo momento. Il perchè è semplice ed evidente : l’interesse personale prevale sul bene collettivo. Coldebrutta è arrivato voluto da Moretti ed è già compromesso nel senso che non può o non ha la forza di mettere in riga l’allenatore che si permette di insultare e dare degli incompetenti ai giornalisti (scusa ma l’anno passato non sarebbe mai accaduto). Sai benissimo che le mie perplessità erano sulla tenuta della squadra (vecchia nei punti cardine) in una stagione che sarà molto lunga ed impegnativa.Varese o si ama o è meglio non avere a che fare. Pensare di non vedere durante tutti gli allenamenti il presidente o qualche rappresentante del cda è sbagliato a Varese. Seguire i giocatori , parlare con loro, capire le loro motivazioni è compito a Varese del presidente. Fare da parafulmine nei momenti brutti è compito del presidente , andare in conferenza stampa insieme al proprio allenatore è compito del presidente almeno a Varese.