“Rinunciare alla gestione associata della polizia? Un grave errore”

Il comandante Carlo Laudi commenta la decisione dei sindaci di Bodio e Buguggiate di abbandonare il consorzio della Valbossa: "Sulla sicurezza si deve investire senza pensare di avere una resa. I risultati stavano arrivando"

Azzate, varie

Adesso parlano loro. La Polizia locale del comando di Azzate è da qualche settimana al centro di un dibattito che coinvolge ben cinque comuni. Sono quelli che fanno parte della gestione associata che ha riunito, nel 2015, il servizio di polizia locale della Valbossa. L’intesa tra Azzate, Buguggiate, Bodio Lomnago, Galliate Lombardo e Daverio avrebbe dovuto, nell’arco di tre anni, ridurre i costi di gestione e aumentare la presenza sul territorio. Questo era l’obiettivo. Che secondo Buguggiate e Bodio, nel primo anno e mezzo, non è stato raggiunto .

E così le due amministrazioni hanno deciso di abbandonare il “consorzio”, non senza qualche polemica con l’ente capofila, Azzate, responsabile di aver gestito male i conti.

La Polizia Locale, che i conti li ha tutti, ha assistito allo “scontro politico” senza interferire, ma il comandante, Carlo Laudi (nella foto con il vice comandante Gennaro Portogallo), ha un’idea chiara di quel che è successo e di quel che ancora si poteva fare: “La decisione dei sindaci di Bodio e Buguggiate, irrevocabile e senza possibilità di discussione, ci ha sorpreso non poco – spiega il comandante – Non si sono lamentati della nostra attività, ma di una minor presenza sul territorio degli agenti e di costi troppo alti.

Risultati alla mano noi avremmo potuto dimostrare che non è così. Certo, il primo anno è stato in perdita, la gestione associata ha bisogno di un rodaggio, ma poi stava procedendo tutto molto bene. Ora invece dobbiamo riorganizzarci e questo comporterà qualche disagio anche per i cittadini“.

Sì perché dal primo di gennaio, questo è il termine fissato per la risoluzione dell’accordo, gli agenti in servizio nel “consorzio” passeranno da 11 a 8, mentre Buguggiate avrà un vigile più una persona per l’amministrazione e Bodio due vigili.

“Quel che vorrei che fosse chiaro – dice ancora il comandante Laudi – è che sulla sicurezza si deve investire senza pensare di avere una resa. Noi non siamo qui per rimpinguare le casse dei Comuni, siamo qui per fare prevenzione e repressione. E i dati di cui siamo in possesso parlano di una diminuzione dei reati. Quanto poi all’aspetto economico non credo che Bodio e Buguggiate risparmieranno: oltre a doversi organizzare in autonomia il pattugliamento sul territorio dovranno continuare a pagare alla gestione associata alcune spese di amministrazione, ad esempio la riscossione delle multe. Poi che cosa faranno? Apriranno di nuovo degli uffici nei rispettivi paesi? Certo le cose potrebbero cambiare un po’ se Bodio e Buguggiate si associassero, ma non di molto”.

Nemmeno l’autovelox di Buguggiate a quanto pare è una “gallina dalle uova d’oro”: “Buguggiate vuole gestire da solo gli introiti dell’autovelox fisso – continua Carlo Laudi – abbiamo dimostrato che resterà loro in mano molto poco e forse andranno in perdita: una parte del denaro incassato con le sanzioni va alla provincia, una parte al noleggio dello strumento, una parte al vigilie che dovrà essere presente per registrare le targhe…No, non è questa la soluzione”.

“Ci spiace solo che a pagare le conseguenze di queste scelte sarà il cittadino- conclude il comandante -. Questo territorio ha molte criticità, ricordiamoci che a Brunello abitavano persone accusate di far parte dell’Isis, poi ci sono i furti nelle ville, le truffe. Siamo solo contenti del fatto che la professionalità dei colleghi che torneranno a lavorare solo nei loro comuni è aumentata molto. Perché l’unione fa la forza, anche se qualcuno non ci crede”.

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Pubblicato il 09 Novembre 2016
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