Tutti in coda al Sant’Anna per controllare il diabete

In occasione della Giornata mondiale del diabete , 172 persone si sono presentate all'ambulatorio per i controlli gratuiti

esami giornata del diabete

Grande successo per la Giornata del Diabete nel Poliambulatorio di via Napoleona. Sono state 172 le persone che si sono sottoposte stamattina ai test gratuiti per prevenire il diabete e le patologie correlate.

L’iniziativa è stata organizzata in occasione della giornata mondiale dedicata alla sensibilizzazione della popolazione su questa diffusa patologia dalla Diabetologia del Poliambulatorio, afferente alla Direzione Attività Cliniche del Territorio (DACT) dell’Asst Lariana, in collaborazione con la sezione comasca dell’Associazione Italiana Diabetici (FAND).
Alla cittadinanza sono stati offerti controlli della glicemia, della pressione arteriosa e colloqui informativi con un diabetologo, un nutrizionista e infermieri per la diagnosi del diabete di tipo 2.

L’evento, promosso a livello nazionale da Diabete Italia onlus, mirava a intercettare quelle persone che non sanno di essere diabetiche, farle entrare in contatto con le strutture territoriali che se ne occupano per una diagnosi precoce e per ridurre, così, eventuali complicanze con cure adeguate e suggerimenti su corretti stili di vita. E l’obiettivo è stato centrato. Tredici le persone alle quali sono stati riscontrati livelli di glicemia patologici, due dei quali con valori superiori a 300 quando il valore di riferimento massimo è 110. Inoltre, sono stati intercettati 11 comaschi con la pressione arterosia pericolosamente alta. In entrambe i casi, nessuno di questi 24 partecipanti allo screening sapeva di essere diabetico o iperteso. Per tutti, l’indicazione di rivolgersi al medico di medicina generale.
In prima linea ad accogliere la cittadinanza c’erano Giuseppe Carrano, direttore f.f. della DACT, la caposala della Diabetologia Rosella Maffia, le infermiere Anna Bogani, Ada Palmini, Sandra Tettamanti e Maria Grazia Tettamanzi con la nutrizionista Laura Parravicini e il presidente dell’associazione diabetici di Como Rocco Belmonte.

Il diabete mellito è una vera pandemia per il continuo aumento delle persone che ne sono affette (in Italia circa 4 milioni) e per le ingenti risorse che la malattia assorbe (pari a circa 9 miliardi/anno per i soli costi diretti soprattutto ospedalizzazioni, farmaci, assistenza). Inoltre, la malattia provoca, in molti casi, una scadente qualità della vita e forti ripercussioni sociali con una spesa per i costi indiretti (perdita di produttività, spesa a carico del sistema previdenziale per disabilità permanente, pensionamento anticipato ed anche perdita di produttività di chi assiste il paziente) di quasi 11 miliardi/anno. E’ pertanto fondamentale, per contenere costi sociali e assistenziali, una diagnosi precoce. E tuttavia, accanto ai casi noti di diabete (secondo i dati dell’Osservatorio ARNO 2015 la prevalenza del diabete è pari al 6,2%), secondo stime recenti, i casi di diabete misconosciuto sono il 20‐30% del totale (circa 1 milione di italiani). Si ritiene, infatti, che ogni 3 diabetici vi sia un soggetto che ha già sviluppato la malattia, ma non ne è a conoscenza, e che per ogni paziente con diabete noto vi sia un individuo che è ad alto ischio di svilupparlo perché presenta una ridotta tolleranza al glucosio o una glicemia a digiuno alterata.

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Pubblicato il 09 Novembre 2016
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