A Nicolò Martinenghi il premio intitolato al “pugile buono”
Il giovane nuotatore ha ricevuto il premio atleta azzatese dell'anno dedicato a Gianni Capretti. Insieme a lui premiati con una borsa di studio i ragazzi del paese che si sono distinti nello studio

Chissà cosa avrebbe detto il pugile Gianni Capretti di quel frugoletto che incrociava all’entrata della scuola, lui, “il Gianni” con la pettorina gialla della vigilanza scuole, l’altro con la sua cartella in spalla. Chissà cosa avrebbe detto di quel ragazzone alto alto e bello che ieri sera ha preso un premio dalla città di Azzate perché brucia le vasche a rana come nessuno mai. Certo, Gianni Capretti sarebbe stato fierissimo di Nicolò Martinenghi e avrebbe sorriso sotto i suoi baffoni.
La prima edizione del premio “atleta azzatese dell’anno” si è svolta ieri sera in Sala Triacca: insieme a Nicolo Martinenghi , 17 anni appena, e nel palmares già un record del mondo categoria juniores dei 50 rana ‘Trofeo sette colli di Roma’ (tempo 27 “42), c’erano i ragazzi che si sono distinti nell’attività scolastica. A tutti è andata una borsa di studio. Il premio don Umberto Colombo viene assegnato ormai da alcuni anni agli studenti più meritevoli di Azzate (i vincitori di quest’anno nella galleria, ecco i loro nomi: Elisa Maineri, Ilaria Fiorio, Sophie La Fortezza, Chiara Passera, Federico Remondi, Matteo Meduri, Viola Tibiletti). Martinenghi ha inaugurato invece il primo della serie “atleta dell’anno” dedicato appunto a Gianni Capretti.
Un premio alle giovani eccellenze del paese che sono prima di tutto una scommessa sul futuro. “La cittadinanza vi dona qualcosa – ha detto il sindaco Gianmario Bernasconi, affiancato nella consegna dei premi da Gianmarco Beraldo, assessore allo Sport e all’istruzione – ma sappiamo che un giorno ci verrà reso, moltiplicato. Voi siete la nostra speranza e in voi abbiamo investito le nostre attese”.
“La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij – ha aggiunto il parroco di Azzate, Don Angelo – e voi siete la bellezza di quel che verrà. Voi ragazzi siete tutto ciò che di buono c’è ora nel mondo”.
A chiudere la serata, davvero affollata con la presenza degli Alpini, della Protezione Civile, dei rappresentanti delle forze dell’ordine locale, della bibliotecaria Marika Casagrande, del “padrone di casa” il presidente della Pro Loco Nicola Tucci, e tanta gente del paese, Roberto Bof, il giornalista sportivo specializzato in discipline paralimpiche. A lui il compito di raccontare l’esperienza di Rio 2016, dei “suoi” atleti capaci di grandi imprese, atleti che hanno tutti qualcosa in più e non qualcosa in meno come chi è “normodotato” è portato a credere.
Una serata davvero ricca di emozioni, che ha dato un senso alla parola comunità.
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