Con la riforma della sanità, chi si occupa dei più fragili?
Più che una domanda è un allarme quello che lancia l'assessore ai servizi sociali Molinari. Le precisazioni dell'ASST Sette Laghi
Il Comune di Varese preoccupato per il futuro delle politiche a sostegno della fragilità. L’allarme viene sollevato dall’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari, incaricato dal sindaco Galimberti di occuparsi delle attività del Distretto Socio Sanitario: « Ovviamente noi amministratori siamo molto interessati a questo settore, anche perché se il cuore della riforma è di avvicinare la sanità e il sociale al territorio, il problema di chi amministra è di capire come questo avviene e se la riforma sopprime o mantiene servizi che per noi sono essenziali».
Per capire cosa sta succedendo, sono stati organizzati alcuni incontri. Il primo con il direttore sociale di ATS Insubria Lucas Maria Gutierrez che, fino allo scorso anno, era l’interlocutore principale e programmatore delle attività inerenti al sociale: « Stiamo parlando di funzioni – prosegue Molinari – che garantiscono adeguato supporto e continuità dei servizi alle persone con disabilità al compimento della maggiore età e quindi alla dimissione dei servizi di neuropsichiatria infantile. Il numero delle persone seguite è di circa 1000 sulla ASL di Varese e tutte evidentemente caratterizzate da fragilità documentata. Nella sola città di Varese il servizio comunale ha in carico circa 300 persone con disabilità adulta, fruitori di servizi diversi: contributi economici, assistenza domiciliare, inserimenti in strutture diurne e residenziali. Ovviamente non tutti e 300 usufruiscono del servizio fragilità, tuttavia, il numero dà il senso della problematica che affrontiamo quotidianamente con le famiglie e tutti gli operatori socio-sanitari presenti sul nostro territorio. Nella seduta del 29 novembre il Dottor Gutierrez, sollecitato sul tema “servizio fragilità” e in qualità di ente programmatore degli interventi, ha confermato l’indicazione di mantenere tale servizio in continuità con il passato, ma con le modalità da definire da parte del nuovo soggetto erogatore che è l’ASST»
Ed è proprio dal confronto con il nuovo interlocutore che sono scaturite le preoccupazioni dell’assessore Molinari: « Durante la seduta di ieri sera abbiamo appreso dalla Dottoressa Salzillo, Direttore socio sanitario dell’ASST, tutta una serie di difficoltà, in parte legate al fatto dell’attesa di emanazione di direttive da parte della Regione, in parte, per quanto riguarda il “servizio fragilità” dovute al fatto che non sono ancora stati previsti fondi a bilancio per la gestione di tale delicata funzione e la stessa non ha quindi potuto fornire garanzie rispetto alla continuità del servizio. A fronte di queste parole le nostre preoccupazioni di amministratori sono aumentate. Aumentate perché la ATS ci aveva garantito la continuità del servizio, mentre, ora, da parte dell’ASST, ente erogatore, ci è stato detto che a oggi nulla va in questa direzione. Noi abbiamo bisogno di risposte e di certezze perché siamo gli amministratori in prima linea di fronte al bisogno e dobbiamo ai nostri cittadini un servizio che non può scomparire dall’oggi al domani lasciando noi e loro da soli a combattere con il disagio. Siamo preoccupati perché notiamo che il distacco col territorio in quanto tale rischia di aumentare, insieme alla sfiducia dei cittadini verso il sistema socio-sanitario. Siamo preoccupati perché non vediamo risposte chiare e vediamo che rispetto alle certezze dell’ATS aumentano, invece, i dubbi di chi dovrebbe erogare sul territorio i servizi. Noi amministratori in prima linea abbiamo bisogno di capire chi fa che cosa, ma anche di sapere che quanto di buono fino ad ora è stato fatto sia riconfermato e non, invece, tagliato, per rispondere a logiche di risparmio, tra l’altro, non discusse e decise insieme».
Le preoccupazioni esternate da Molinari hanno indotto il direttore sociale delll’ASST Sette Laghi Adelina Salzillo a precisare alcune questioni: «Mi dispiace che le mie parole, pronunciate ieri sera in Comune in presenza dell’assessore Molinari siano state fraintese. Non ho mai messo in dubbio l’intenzione della ASST di proseguire con il Servizio fragilità, di cui conosco bene l’importanza e la portata e di cui mi sto occupando dal maggio scorso. Ho però detto che non abbiamo ancora concluso la valutazione delle possibili soluzioni da adottare per far proseguire il servizio dopo la scadenza dell’appalto in essere, prevista per il 31 dicembre prossimo. La serietà professionale mi impone di non dare risposte che non siano fondate e in questo momento non so ancora dire se potremo prorogare l’attuale appalto o se dovremo optare per una soluzione alternativa. Questo è quanto ho riferito ieri sera. Le uniche certezze che posso offrire in questo momento sono la volontà della ASST di continuare a garantire il Servizio fragilità e il fatto che non lasceremo nessuna persona senza adeguata risposta al suo particolare bisogno di salute. La nostra missione è prenderci cura di chi ne ha bisogno».
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