La culla di Alessandro in dono al Del Ponte per salvare altri bimbi
Quattro anni fa, Alessandro aveva rischiato di morire poche ore dopo la sua nascita. La sua salvezza fu una culla ipotermica. Oggi, i suoi genitori, hanno voluto regalare una seconda culla alla Tin
Una culla in più per salvare ancora più bambini. È lo scopo che i genitori di Alessandro si erano prefissi dopo il miracoloso intervento dell’equipe medica della terapia intensiva neonatale dell’ospedale Del Ponte di Varese e della strumentazione in dotazione.
Era il 14 dicembre 2012. Alessandro viene al mondo al termine di una gravidanza regolare. Dopo poche ore di vita, però, il suo cuore si ferma per asfissia perinatale. Si innesca un veloce processo neurovegetativo del piccolo. Il dottor Agosti , primario della Tin, sa di avere pochissime ore per intervenire: deve abbassare la temperatura corporea del neonato e bloccare tutti gli eventi biochimici indotti dall’asfissia. Prende Alessandro e lo adagia nella culla ipotermica. Qui, per 72 ore, il piccolo viene mantenuto a una temperatura di raffreddamento profondo. Al termine di quelle ore, inizia la ripresa, piano piano Alessandro torna alla vita e, la sera di San Silvestro, può essere portato a casa. Oggi Alessandro è un bimbo vivace e quell’incubo vissuto è solo un brutto ricordo. Ma , in quelle ore drammatiche c’è un altro bimbo che sta vivendo la stessa pericolosa esperienza. La culla, però, è una e per il piccolo si rende necessario il trasporto all’ospedale di Como : « ciò che abbiamo vissuto in quei giorni – racconta mamma Anna – ci ha segnato profondamente. Sentivamo il dovere di restituire in qualche modo il bene ottenuto. E, dato che la culla usata da Alessandro era stata un dono di un nonno, abbiamo voluto sdebitarci regalando una seconda culla termina alla Tin».
Così i coniugi Pennisi hanno iniziato a raccogliere fondi tra amici e conoscenti. Poi hanno incontrato l’associazione Tincontro che ha proseguito e allargato la campagna di raccolta fondi.
Oggi, la culla del valore di 18.000 euro è stata portata all’ospedale Del Ponte alla presenza del direttore dell’ASST Sette Laghi Callisto Bravi, del primario della TIN Massimo Agosti e del presidente di Tincontro Daniele Donati, l’associazione che fornisce assistenza ai genitori ma anche personale di supporto a domicilio.
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