Ospedale di Angera, quarto giorno di protesta
Per motivi di maggior tutela delle mamme e dei bambini, il presidio si è spostato presso gli uffici della direzione sanitaria: "Abbiamo bisogno di sostegno e forze. Le mamme che si uniscono a noi, sono sempre più numerose"
Le mamme di Angera non mollano. Siamo arrivati al quarto giorno di protesta e le donne riunite all’ospedale Ondoli non hanno nessuna intenzione di abbandonare il campo.
«Il punto nascite e il reparto di pediatria dell’Ospedale di Angera devono riaprire. Subito», dicono in coro. Per motivi di maggior tutela delle mamme e dei bambini, il presidio si è spostato presso gli uffici della direzione sanitaria: «Questo ci consente di organizzare un presidio di lunga durata, mettendo le mamme nella condizione migliore per portare avanti la propria protesta», spiegano le organizzatrici.
La scelta di spostare il presidio negli uffici amministrativi è anche un segno di collaborazione con la direzione generale, per allentare le tensioni, alla luce anche delle recenti dichiarazioni del Ministro della Salute e della sua disponibilità a rivedere la richiesta di deroga per i nostri reparti.
La protesta, però, va avanti con determinazione: «A oggi, mancano le risposte concrete. Angera e un vasto territorio circostante hanno perso due servizi fondamentali, con un provvedimento vergognoso e assurdo. Abbiamo bisogno di sostegno e forze. Le mamme che si uniscono a noi, sono sempre più numerose: la nostra è una protesta civile per una causa importantissima per il futuro delle nostre famiglie», concludono.
Oltre al presidio presso gli uffici della direzione sanitaria, le mamme e il comitato avranno un punto di coordinamento e informativo presso la portineria dell’Ospedale.
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