Presepe sommerso: “Una tradizione che portiamo nel cuore”

La tradizione si è rinnovata per il 37esimo anno di fila. A raccontarla nel dettaglio i sub e gli anziani che da sempre aiutano nell'organizzazione

«E’ un’emozione, ce l’ho nel cuore». Giuseppe Stefani è uno dei volontari che fin dal 1979 partecipa all’organizzazione del Presepe Sommerso. Il suo ruolo è sopratutto quello di elettricista: «Ho visto nascere questa manifestazione, ci tengo moltissimo», racconta mentre con padronanza apre il quadro elettrico, schiaccia un bottone e aziona la fontana istallata nel lago, vicino al molo.

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Il presepe sommerso e la sua storia 4 di 11

Il Presepe Sommerso quest’anno compie 37 anni ed è ormai una delle tradizioni natalizie più amate in provincia e richiama centinaia di visitatori sulla sponda magra. Per i lavenesi rappresenta un luogo di ritrovo e condivisione. «L’associazione è composta da dodici persone ma le manifestazioni vengono organizzate anche grazie all’aiuto di tanti volontari» spiegano i soci.

Una cinquantina di persone che si organizzano per animare Piazza Caduti del Lavoro e accogliere, durante gli eventi, i cittadini con vin brulè, ciccolata e panettone. Un bell’impegno che inizia con la posa delle state sott’acqua ad inizio dicembre e che continua fino all’epifania con diverse occasioni di festa.

«Per la posa del presepe ci vuole almeno una giornata di lavoro – spiega Diego Mazzoccato, sommozzatore e vice presidente dell’Associazione -. Si inizia con il posizionamento delle piattaforme, poi delle statue e, in seguito, dell’albero e della fontana. Ci vogliono almeno cinque o sei ore di lavoro, la temperatura dell’acqua è intorno ai sei, sette gradi ma la tuta ci protegge dal freddo. La vera emozione è vedere le statue del presepe da sott’acqua: c’è sempre un’atmosfera magica».

«Il lavoro continua durante tutto il mese – continua Emanuela De Filippo, un’altra volontaria e sub -. Ogni domenica scendiamo in immersione per pulire le statue, ci vuole tanta attenzione e un po’ di esperienza, è un lavoro delicato».

Il prossimo appuntamento sul lungolago è per il 24 dicembre, per la manifestazione clou del periodo: è durante quella sera infatti, che viene posizionato Gesù Bambino con una cerimonia tenuta da Monsignor Franco Agnesi. «Verranno coinvolti 40 sommozzatori che con delle fiaccole formeranno una mezza luna intorno al presepe» continua Diego.

A raccontare l’inizio di questa tradizione invece, è Camillo Roi ex presidente dell’Associazione: «Nella prima edizione erano state messe sott’acqua solo le statue della natività. Solo in seguito, grazie alle donazioni dei cittadini sono state aggiunte le altre». Il Signor Roi conosce nel dettaglio tutta la storia e racconta diversi aneddoti: «C’è stato un anno che hanno rubato Gesù Bambino dal deposito. Lo abbiamo cercato ovunque, per tutto il parco e diverse zone della città ma non l’abbiamo mai trovato. Chissà che fine ha fatto». Ma, continua Giuseppe, «a noi non ci ferma nessuno».

Tutte le manifestazioni organizzate dall’Associazione Amici del Presepe 

La storia del Presepe Sommerso 

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Dicembre 2016
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