Triangolo della solidarietà: missione compiuta
I volontari dell'associazione Vigili del fuoco hanno consegnato nelle aree terremotate di Fermo e Tolentino i contributi e gli aiuti raccolti. «È stata una grandissima emozione»
Lo avevano annunciato durante la Festa della Solidarietà e hanno mantenuto la promessa: gli uomini della sezione provinciale dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco, martedì 20 dicembre, hanno portato a destinazione gli aiuti nelle aree terremotate.
La prima sosta è stata al Centro Arancia di Tolentino, una casa famiglia per disabili autistici dove è stato consegnato da Guido Gregori con Luca e Lino Lunardi, alla presenza del sindaco di Tolentino, dei ragazzi disabili e delle loro famiglie, il contributo economico raccolto dall’associazione “Noi del Tosi” e dello stesso Istituto Ite Tosi di Busto Arsizio che si è unito all’iniziativa condividendone le finalità. «È stata una grandissima emozione – spiega Riccardo Comerio presidente dell’Associazione provinciale dei Vigili del Fuoco – percepire dai nostri rappresentanti Gioacchino Barletta, Giacomino Ferrario e Roberto Marengoni, un senso così forte di coinvolgimento».
Un’emozione condivisa dalla presidente del centro Arancia, Rosanna Baccifava, che ha così commentato: «È stato un pomeriggio all’insegna della solidarietà e della commozione. Sono arrivate persone stupende che non solo con il contributo (enorme) finanziario e con i beni materiali (notevoli) e graditissimi, ma con il loro incommensurabile affetto hanno creato un’atmosfera gioiosa e piena di calore umano. Il grazie con il cuore arriva da me e da tutti i componenti l’associazione».
Il contributo raccolto sarà utilizzato per la costruzione di una camera di recupero psicologico proprio per i ragazzi autistici che sono i più colpiti soprattutto nel post terremoto per la loro iper sensibilità. Tra l’altro durante la giornata della presenza della delegazione dell’associazione a Tolentino ci sono state oltre venti scosse di assestamento nell’area.
La seconda sosta è stata a Fermo nei monasteri di San Girolamo dalle suore cappuccine e poi in quello di San Giuliano dalle suore benedettine. Qui la delegazione varesina ha avuto l’opportunità di appoggiarsi per il supporto logistico al distaccamento locale dei Vigili del Fuoco che con il proprio personale ha accompagnato i nostri volontari nelle due visite che hanno consegnato i contributi economici raccolti dal Rotary international di Busto-Gallarate-Legnano “Il Malpensa” e dal gruppo Amici sentieri dell’arte per il supporto alle attività nelle due comunità ecclesiastiche così duramente colpite dal terremoto.
Nei due monasteri si vive una condizione di difficoltà a causa del sovraffollamento che si è venuto a creare con l’arrivo di suore provenienti dai monasteri delle Marche e dell’Umbria non più agibili a seguito del sisma. «Le centinaia di coperte termiche consegnate ed il vario materiale e generi alimentari di conforto – continua Comerio – siamo certi possano essere utilizzati al meglio dalle due comunità visitate».
La madre abbadessa Maria Cecilia della benedettine ha fatto pervenire all’associazione dei Vigili del fuoco un commento scritto con un grandissimo «Grazie di cuore» e una preghiera e benedizione particolare dedicata a tutti coloro che hanno reso possibile l’iniziativa: «Vi abbiamo accolto in modo semplice con un the e dei biscotti, è stata un’occasione semplice per condividere il bisogno delle nostre comunità. Il vostro gruppo ha portato doni e contributi: è nata una amicizia con la provincia di Varese ed è stato un piacere raccontarsi le esperienze reciproche dentro e fuori dai terremoti della nostra storia. Oggi è nata un amicizia ed il terremoto fa meno paura»
«Questa la grande ricompensa per un Natale più vero – conclude Comerio – per tutti coloro che con impegno e passione hanno reso possibile l’iniziativa. Grazie a tutte le associazioni, ma soprattutto grazie agli amici che abbiamo incontrato in questa missione perché la loro gioia e le loro parole di ringraziamento e apprezzamento sono per noi tutti quanto di meglio potevamo aspettarci in questo difficile contesto che vede il rapporto umano di contatto sempre meno considerato».
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