Bocelli e John Travolta, la maxitruffa a insaputa dei vip
Un gruppo di promotori disonesti li faceva figurare falsamente come soci di un investimento nei Caraibi, per attirare clienti
Come ci sono finiti il cantante Andrea Bocelli e l’attore John Travolta nella maxitruffa finanziaria scoperta dall’operazione “Puerto Azul”? Semplice, il broker che ha promosso l’investimento finanziario fantasma (la costruzione di un hotel di lusso sull’atollo caraibico di Blue Hole in Belize) aveva tra i suoi contatti anche un manager di star hollywoodiane, Oscar Generale, il quale a sua volta si è presentato a qualche evento organizzato da Domenico Giannini, il promotore arrestato, che aveva ufficio a Gallarate e che successivamente ha spostato la sede della sua società a Lugano.
Le immagini che faceva circolare sul web si riferivano a una festa a Cannes, nel 2014; grazie a questi giri di conoscenze Giannini era riuscito a far intervenire sia John Travolta che Andrea Bocelli. Le foto di quella cena sono poi state utilizzate, nel sito della società (che vedete qui) e in altre occasioni promozionali, per carpire la fiducia degli investitori.
Sia Travolta che Bocelli non sapevano nulla di questi investimenti e anche il manager Oscar Generale non è indagato e dunque viene considerato estraneo alla associazione per delinquere. Andrea Bocelli ha collaborato con la Guardia di finanzia di Varese e ha reso diverse dichiarazioni che hanno aiutato i finanzieri a ricostruire il giro dei promotori finanziari della rete di Giannini, che utilizzava successivamente i soldi ottenuti per riciclare il denaro tra Lussemburgo, Londra e Lugano.
A chi voleva interessarsi all’affare del Belize, i promotori presentavano un plastico del futuro hotel caraibico “8 stelle”, nella sede di Lugano della società di Giannini, e poi mostravano un prospetto con i nomi dei soci famosi.
Si trattava di prospetti del tutto inventati, in cui comparivano anche altri attori come Adrian Brody e Kelly Preston, moglie di John Travolta, o ancora una voce con la dicitura “Other Hollywood stars” che avevano il 2,5% della società. Tutto inventato.
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