#chiamatecisempre, la Polizia rinnova l’appello antitruffe
Ancora due casi di anziani raggirati a Varese e a Luino. Ad una coppia sottratti 2 mila euro di oggetti preziosi mentre un anziano ha consegnato 6500 euro ad una falsa associazione
Continua la massiccia campagna informativa, messa in campo dalla Polizia di Stato, per cercare di evitare le truffe, specialmente in danno degli anziani che vivono da soli.
Lo scopo è informare per aumentare la consapevolezza riguardo ai possibili raggiri che possono essere compiuti a loro danno e promuovere l’azione di denuncia per ridurre il sommerso rendendo possibili azioni repressive.
Nonostante tutti gli sforzi però si continuano a verificare casi nei quali malfattori, garbati e ben vestiti, si presentano a casa delle vittime fingendosi, di volta in volta, addetti dell’acquedotto piuttosto che operatori dell’Enel, o ancora poliziotti, carabinieri riuscendo a carpire la fiducia dell’anziano che talvolta consegna loro il suo denaro e i preziosi.
E’ accaduto così, nei giorni scorsi, a Varese ad una coppia di ottantenni che hanno aperto la porta della loro casa a dei finti addetti dell’acquedotto che dichiaravano di dover effettuare dei controlli alla rete idrica per scongiurare il pericolo della presenza del mercurio nell’acqua. Grazie a falsi rilevatori ed altri stratagemmi, come mostrare oggetti che cambiano colore sotto il getto dell’acqua, sono riusciti a convincere la coppia che tutto il loro denaro, custodito all’interno del loro appartamento, fosse in pericolo di andare distrutto. Le vittime hanno così deciso di consegnare loro tutti gli averi, consistenti in circa 2000 euro contanti, salvo rendersi conto poco dopo che i truffatori fossero spariti portando via tutto il loro denaro.
Il modus operandi di questo tipo di truffa è sempre lo stesso, variano le scuse per permettere il loro ingresso in casa o le modalità con cui affermano si possa proteggere il denaro o i gioielli, talvolta infatti viene chiesto alle vittime di conservare i preziosi nel frigo o altri mobili e subito dopo con una richiesta banale dopo aver fatto allontanare il malcapitato in un’altra stanza scappano con il maltolto.
Altro caso: ieri, sempre in città, una donna anziana ha denunciato un tentativo di truffa ad opera di due giovani che, affermando prima di essere operai che dovevano regolare i termosifoni e successivamente di essere poliziotti, hanno cercato di introdursi insistentemente in casa. La donna però ha immediatamente chiamato il 112 provocando così la fuga dei malviventi.
A Luino, nello scorso dicembre, un uomo anziano ha denunciato di aver versato la somma complessiva di 6500 euro in bonifici postali a dei truffatori che lo hanno ripetutamente chiamato telefonicamente presentandosi sempre come rappresentanti di un’associazione delle forze dell’ordine.
Questi alcuni casi che sottolineano la ripetitività delle tecniche dei truffatori che sono infatti sempre le stesse: presentarsi, al telefono o di persona, come falsi operatori o forze dell’ordine con modi educati ed aspetto curato e chiedere con varie scuse di sapere dov’è il denaro o dove sono custoditi i preziosi per poi rubarli. Le raccomandazioni sono, come sempre, di non far mai entrare nessuno in casa!
Nessuna azienda o ente pubblico invia dipendenti e richiede pagamenti a domicilio soprattutto se la visita non è preavvisata da una lettera formale. Non aprire la porta agli sconosciuti, anche se in possesso di tesserini con foto. Nel caso, prima di aprire, chiamate un vicino o un familiare che vi assista e verificate sempre l’identità del visitatore chiamando subito il presunto ente mandante. Nel dubbio chiamate sempre le forze dell’ordine al numero di emergenza 112NUE.
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