Dal centro al Kentro, la libreria dei salesiani riprende vita a Biumo

La libreria dei salesiani, chiusa alla fine del 2015 nel centro di Varese, rinasce nel quartiere di Biumo Inferiore, in via Ulisse Merini 7

Kentro

Se vi manca la libreria dei salesiani, chiusa alla fine del 2015 nel centro di Varese, non dovete crucciarvene: una parte di lei è rinata nel quartiere di Biumo Inferiore, in via Ulisse Merini 7.

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Ora si chiama Kentro, ma ad accogliervi c’è sempre un volto noto, per chi era habituè della libreria di via Cesare Battisti.

«Siamo una nuova realtà che continua il lavoro iniziato con i salesiani – spiega Lucia Galli – con qualche tocco in più, che il luogo e gli spazi consentono. Ogni terzo sabato del mese, per esempio, facciamo la “colazione in Kentro”: the, caffè, biscotti, torte, succhi, conditi con la lettura di fiabe o libri, dalle 9.30».

Uno spazio molto amichevole, moderno, con l’angolo dei bambini e, appunto, quello delle chiacchiere e del caffè. «Vogliamo che chi viene qui si senta a casa: un signore molto gentile ci ha anche realizzato la pedana di legno, cosi anche i disabili non hanno problemi».

In libreria, oltre a Lucia lavora una ragazza part time «Lei fa tutto quello che serve con il computer: io sono negata». E, ogni giovedì mattina, anche una “brigata” in arrivo dalla cooperativa Il Millepiedi onlus, che si occupa di servizi e alla formazione e all’autonomia e fa da centro socio educativo per ragazzi con disabilità: Paolo, Michela e Nicholas, insieme – gli utenti del Millepiedi che animano l’associazione/libreria di via Merini insieme alla loro educatrice Noemi –  sono dei veri animatori del giovedì, per chi capita da quelle parti.

Al Kentro si trova la stessa scelta di libri che si trovava alla libreria salesiana, nonchè l’oggettistica, i bigliettini a tema, le immaginette e i prodotti per la liturgia. Insomma, chi cercava questo genere di prodotti là, li può trovare, o prenotare anche qua.

Ma com’è stata possibile questa rinascita? «Quando abbiamo chiuso di là, ci hanno contattato due clienti abituali, chiedendomi “Ma se trovassimo un posto, voi riaprireste?” Noi abbiamo detto di si e cosi è partito il progetto – spiega Lucia – Il gruppo era costituito da me, dalle due clienti che ci avevano fatto la proposta, da Roberto (Benotti, vignettista religioso noto anche come Robi Hood, ndr) e poi dal commercialista, Gianni Bottinelli, a cui abbiamo chiesto consigli per la forma di raggruppamento che dovevamo darci. Alla fine ci ha consigliato di aprire un’associazione, ma nel frattempo si è appassionato tanto alla nostra storia che non solo ne è diventato socio, ma ora ne è anche il presidente» .

Per farsi conoscere e ricordare, loro che hanno profondamente cambiato zona, si sono rivolti innanzitutto ai social: «La prima cosa che abbiamo fatto è mettere il Kentro su facebook: perchè noi già pensavamo di provare da un’altra parte. In questo modo i primi che ci hanno trovato sono stati quelli che ci seguivano già. Il resto è l’ha fatto il passaparola».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Gennaio 2017
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