Filosofarti, pronti all’edizione 2017. “La cultura può essere per tutti”
"Nuovi vizi, nuove virtù" nel programma di quest'anno, tra gli ospiti Cacciari, Luca Mercalli, Ambrosoli, Roberto Escobar. Gli evetni sono gratuiti, sostenuti con contributi, ma soprattutto con il volontariato culturale e l'aiuto dei singoli
«Venite, partecipate e dateci una mano a dare continuità a questa esperienza». A Gallarate (ma anche a Busto e nei dintorni) ci si prepara ai primi eventi di Filosofarti 2017, il festival della filosofia e dell’espressione artistica che anima ormai dai tredici anni la città e che si aprirà a metà febbraio.
«Crediamo che la cultura sia un bene comune che deve essere accessibile a tutti» ribadisce Cristina Boracchi, che coordina il festival e il gruppo di lavoro – dentro al Centro Culturale Teatro delle Arti – che organizza gli eventi, le conferenze, il programma articolato, in grandissima parte completamente gratuito.
«Per noi la gratuità è un valore, una forma di condivisione che investe tutte le persone che partecipano». È un dato tutt’altro che scontato, nel panorama dei festival culturali italiani: perchè Filosofarti – da sempre iniziativa che non si è mai chiusa nella sola dimensione locale – è partito puntando sulla gratuità e l’ha mantenuta anche oggi, che il festival è ricchissimo di appuntamenti, esteso nel tempo, frequentato da persone che vengono anche da province e Regioni limitrofe, dal Canton Ticino, ma anche da altre parti d’Italia.
«Le prime donazioni al nostro crowdfunding quest’anno sono arrivate da Novara e da Bari» esemplifica Carlo Monti, volontario del festival e coordinatore degli eventi a Busto, seconda “agorà” del festival ormai da alcuni anni. Il crowdfunding su piattaforma online è uno degli strumenti che vengono attivati già prima del festival (è aperto e si può donare qui), a cui però si aggiungono anche altre modalità di partecipazione e condivisione, come i gadget “firmati” Filosofarti lanciati nelle ultimissime edizioni (come i fiori divenuti quasi un simbolo, che riprendiamo anche nella foto di questo articolo). «Chi partecipa spesso decide di donare la stessa sera, c’è chi si accorge solo in teatro che l’evento è gratuito».
Attenzione: il contributo del volontariato e il sostegno di chi partecipa è fondamentale per dare continuità nel tempo. Perché – se è vero che anche Comuni ed enti investono – l’organizzazione richiede al volontariato di anticipare persino parte delle spese sostenute. «Una forma di solidarietà culturale e di volontariato culturale» continuano Boracchi e Monti. Lo staff negli anni si è allargato e cura sempre più parti, dalla scenografia specifica (introdotta l’anno scorso) alla documentazione video degli incontri.
Il programma di Filosofarti 2017 Gallarate Busto Castellanza Besnate Cardano al Campo
Il filo conduttore dell’edizione 2017 è “Pandora, nuovi vizi, nuove virtù”. E il programma – molto ricco e vario, sarà presentato mercoledì 1 febbraio – coinvolge una pluralità di soggetti: i Comuni di Gallarate e Busto, il Centro Promozione della Legalità, i Lions e la Fondazione Comunitaria del Varesotto sostengono con un contributo diretto, i Comuni di Castellanza, Cardano al Campo e Besnate mettono le location e organizzano eventi, ci sono i patrocini di Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Provinciale. Curano o ospitano vari eventi l’ASST,la novità dell’Ordine degli Architetti e dell’Ordine degli Psicologi, le varie scuole del territorio, FaberLab, il Decanato di Gallarate, le librerie Carù, Boragno, Biblos, Ubik, Rinascita. E ci sarà anche quest’anno la particolare proposta del laboratorio residenziale curato da Stoà, con la realizzazione di un murale sulla cinta della piscina Manara a Busto, già decorata negli anni scorsi da quattro opere. “New entry”, invece, il Circolo Gagarin. Qui potete iniziare a sbirciare il programma di Filosofarti 2017, in attesa della presentazione ufficiale.
Gli incontri filosofici di punta vedranno la presenza di nomi affezionati a Gallarate (come Carlo Sini e Umberto Galimberti) e nuove voci, come Massimo Cacciari, Luca Mercalli, Florinda Cambria, Vito Mancuso, Umberto Ambrosoli, Roberto Escobar, Eugenio Borgna. «Nomi importanti, testimoni della contemporaneità, che la indagheranno non solo nei mali e negli aspetti della disfunzionalità, ma anche nel tentativo di dare corpo alla speranza: azioni che cambiano il mondo, un nuovo lessico delle virtù. Il tutto attraverso una pluralità di sguardi, che ci conduce in un dialogo reale, come quello che si può portare avanti solo tra voci con punti di vista diversi».
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