Genova sarà il porto della Svizzera
Alptranist, Malpensa e Arcisate-Stabio. Gli obiettivi di Governo e Regione, e la speranza dei cittadini: più lavoro per la gente

Genova sarà il porto della Svizzera e forse, un giorno non lontano, anche Malpensa sarà l’aeroporto dell’intera Europea centrale (foto, il ministro Graziano Del Rio). Sono questi i due obiettivi, politici ed economici, che l’Italia sta inseguendo con la creazione, in questi anni, di una serie di infrastrutture ferroviarie che se messe in fila, danno il senso di un grande cambiamento epocale della mobilità italoelvetica.
ITALIA E SVIZZERA ALLEATE PER FAR VIAGGIARE LA MERCI
Spulciando tra i discorsi ufficiali fatti dai politici, oggi, al cantiere della ferrovia Arcisate Stabio, emerge ciò che sta avvenendo sul nostro territorio.
E’ stato Graziano Del Rio, ministro delle infrastrutture, a dire che “Genova sarà il porto della Svizzera”, ricordando che con Berna esistono dei programmi di medio periodo per costruire, insieme, una nuova mobilitò ferroviaria che guardi al futuro.
Gli Svizzeri stanno ultimando il megaprogetto Alptransit, la ferrovia di pianure sotto le alpi che, dal 2020, porterà più merci e in meno tempo, da Rotterdam a Genova. Gli italiani, invece, stanno aumentando la capacità della linea Domodossola, stanno migliorando la dotazione tecnologica della Como-Chiasso e stanno per ampliare la ferrovia da Luino, per adattarla ai treni merci elvetici. Il percorso nel Varesotto prevede l’eliminazione di tutti i passaggi a livello e la Svizzera ha finanziato l’opera ferroviaria. La cooperazione tra Italia e Berna, sul fronte ferroviari merci, è assolutamente strategica e prosegue.
MALPENSA E I PASSEGGERI D’EUROPA
Per il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni è strategica anche la creazione della ferrovia che collegherà il Terminal 2 alla linea ferroviaria di Gallarate, dopo la creazione di una tratta ferroviaria tra il T1 e il T2 finalmente inaugurata nel 2016.
Sul fronte passeggeri Maroni vede, in prospettiva, una ferrovia che porti da Lugano a Malpensa senza alcun cambio.

(Il presidente della Lombardia Roberto Maroni)
VARESE STAZIONE DI TRANSITO
In questo quadro generale la tratta della Varese-Mendrisio-Lugano che partirà nel dicembre del 2017, al termine dei lavori tra Arcisate e Stabio, cambierà ulteriormente la mobilità tra i due paesi. Diventerà semplice usare il treno tra Milano e Lugano. E quando sarà realizzata la ferrovia tra il T2 e Gallarate, come auspica Maroni, diverrà più veloce andare a Malpensa per un bacino davvero molto ampio di popolazione: le distanze e i confini saranno meno critici.

(L’alptransit, parzialmente già avviato)
Sul fronte merci la Svizzera è stata il perno di questa rivoluzione dei trasporti, con il progetto Alptransit. La presenza sotto le alpi di una nuova ferrovia in pianura, quasi ultimata, e che di colpo abbatte le montagne, ha generato una corsa a completare questa nuova mobilità. Per intenderci, ciò che è in gioco è questo: se le alpi svizzere con Alptransit diventano piatte, a una nave cinese conviene andare a Genova o a Rotterdam per trasportare merci verso la Germania?

(La nuova ferrovia tra i due terminal di Malpensa)
I VANTAGGI PER LA POPOLAZIONE
La speranza per il Varesotto è che i servizi connessi a questo futuro prossimo, diano lavoro a tante persone. Logistica, innanzitutto, con aziende che porteranno qui i propri servizi, ma anche attività che sfruttino l’incremento del turismo sull’asse Varese, Mendrisio, Lugano, Como. La data di inizio di questo futuro è il 10 dicembre del 2017, il giorno in cui entra in vigore l’orario l’invernale, probabile data di inizio del servizio passeggeri tra Varese e Mendrisio: è il primo giorno di una nuova era.
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