Il ricordo della mamma di Paolo Rindi ad un anno dal suo ultimo viaggio
Il 28 gennaio del 2016 Paolo Rindi iniziava il suo cammino in Val Grande. Ecco il messaggio con cui sua mamma l'ha voluto ricordare
Ha affidato a Facebook le sue parole, su quella pagina nata per diffondere le informazioni sulla scomparsa di suo figlio. Fiammetta, la mamma di Paolo Rindi, ha voluto ricordare così il 28 gennaio di un anno fa, il giorno in cui suo figlio partì per un viaggio dal quale non è più tornato.
Ecco il suo messaggio
Un anno fa, guardavo dallo specchietto retrovisore della mia auto la tua figura esile inoltrarsi nella Valle, lungo un sentiero da Piancavallo, ti rivedo. Sempre più piccolo e lontano. La tua giacca mimetica, lo zaino verde sulle spalle, la tua andatura inconfondibile che ancora oggi riconoscerei. Immagino il tuo viso felice come eri sul traghetto, in quella giornata di sole anomalo per l’inverno, a raccontarmi dei tuoi progetti per il mese di febbraio e la volpe rossa che tranquilla attraversava la strada, ci ha fatto fermare ad ammirarla, che ci portava all’inizio del cammino.
“Paolo viandante oltre se stesso . . .” -ti ha chiamato un tuo grande amico e maestro di vita di molti giochi sportivi e lunghe chiacchierate filosofiche- dalla Valle non sei più tornato.
La libertà è stato uno dei principi fondamentali della tua vita e ognuno di noi, di voi. Ti ricordi in questi giorni a modo suo, senza vincoli e cerimonie ufficiali. Siate liberi di ricordare Paolo come volete e come pensate, lui avrebbe apprezzato.
Paolo Rindi iniziò il suo viaggio in Val Grande e l’ultimo avvistamento certo fu il 31 gennaio. Da quel giorno per oltre un mese si cercò il ragazzo fino a quando purtroppo il 3 marzo il suo corpo venne trovato in fondo ad un dirupo, lungo il fiume Marona. Da quel momento, comunque, il suo ricordo non si è mai affievolito. In Nepal, ad esempio, è stata aperta una scuola che porta il suo nome mentre il filmaker Giacomo Coerezza ha dedicato un cortometraggio sulla Val Grande alla sua memoria.
Nel ricordo di questo giorno la mamma di Paolo ha anche voluto condividere un aforisma di suo figlio:
L’unico modo per vivere un’esperienza nella sua completezza e totalità è dimenticarsi momentaneamente di esistere. E’ dove l’io viene meno che i legami si fanno più resistenti e i confini, da alti muri,divengono fili
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