La mediazione per evitare i conflitti: percorso educativo all’Einaudi
Imparare ad ascoltare e a capire i sentimenti espressi dalle parole. Sapere che a un'azione corrisponde la reazione. Sono questi alcuni dei valori del percorso offerto dall'istituto Einaudi ai ragazzi
Saper dialogare e confrontarsi nel reciproco rispetto. Il confronto pacifico e democratico a volte fa fatica a emergere, sopraffatto da tendenze di contrasto o prevaricazione.
L’Istituto Einaudi di Varese ha avviato lo scorso anno un progetto di mediazione per aiutare i ragazzi a capire il valore del confronto nel rispetto reciproco: « Dallo scorso anno – spiega la vicepreside Monica Zonza – il nostro dirigente scolastico Marina Raineri, la cooperativa per la mediazione dei conflitti Dike ed il consiglio di classe della allora 1C, oggi 2° hanno attivato un percorso in classe portando tutti la loro esperienza, per creare un ambiente sereno, dove si possano svolgere lezioni condivise in un gruppo-classe coeso.
Gli studenti hanno sperimentato un percorso formativo sulla mediazione, imparando a parlare di sé, ad ascoltare, a cercare di capire i sentimenti che sottendono alle parole, dando un nome ai loro conflitti. Contemporaneamente seguivano un percorso simile anche i docenti del consiglio di classe. Imparando per sé e per gli studenti che “la mediazione è un processo informale, libero e volontario, in cui le parti di un conflitto, guidate da uno o più mediatori, discutono consensualmente degli effetti del conflitto sulla loro vita e sulle loro relazioni, al fine di individuare un programma volontario di comportamenti per il futuro e una eventuale riparazione delle offese”».
«Quest’anno scolastico abbiamo ripetuto l’esperienza dello scorso, sostenendo i nostri studenti e integrando il loro percorso con nozioni di giustizia ripartiva e possibile riparazione di un reato. Per questo motivo hanno incontrato il 5 dicembre scorso il sig. D.S. reo e detenuto che ha manifestato interesse e disponibilità a declinare in chiave personale il tema della riparazione.
Durante questo incontro gli studenti, guidati dai mediatori di Dike hanno potuto confrontarsi in chiave dialogica sull’esperienza personale realizzata da D.S. nell’ambito della giustizia riparativa offrendo spunti di riflessione su termini come colpa, reato, riparazione.
L’esperienza è stata per i ragazzi significativa e ha stimolato una riflessione seria su principi che a volte si danno per scontati: ad una azione corrisponde una reazione per esempio, le cui conseguenze possono avere ripercussioni serie sulla vita di tutti i giorni.
A seguito di questa esperienza, i ragazzi hanno chiesto ai loro decenti di integrare i programmi di studio, con un unità formativa a carattere multidisciplinare sul carcere, i reati, e la giustizia. Il nostro lettore madrelingue inglese ha completato ed integrato l’unità formativa con una lezione sulle carceri negli Stati Uniti».
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