La via a Calogero Marrone è realtà: “Non è più un eroe dimenticato”
Grande cerimonia sabato mattina per l'inaugurazione della strada dedicata al capo dell'ufficio anagrafe di Varese che aiutava gli ebrei a fuggire
«Calogero Marrone non è più da oggi un eroe dimenticato». Con queste parole la presidente dell’Anpi di Varese, Margherita Giromini, ha accompagnato la giornata di inaugurazione della via dedicata al capo dell’ufficio anagrafe di Varese che aiutava gli ebrei a fuggire. L’uomo fu denunciato, incarcerato, deportato in un campo di concentramento e infine è morto di stenti.
La nuova via Calogero Marrone è stato uno dei primi atti decisi dalla giunta di Davide Galimberti, che ha accolto una proposta dell’Anpi. All’inaugurazione era presente una rappresentanza della famiglia, con 5 nipoti, ma anche cittadini di Favara, la città siciliana in cui nacque l’eroe dimenticato.
«Calogero Marrone è diventato un eroe facendo delle cose semplici ma nello stesso tempo di grande valore umano» ha sottolineato il sindaco Davide Galimberti. La cerimonia è iniziata con Bella ciao cantata dal gruppo dell’Anpi di Varese. Erano presenti tanti cittadini, le associazioni dei combattenti e dei partigiani, il Comune, consiglieri comunali, Luca Paris in rappresentanza della Provincia, il prefetto Giorgio Zanzi, il comandante dei carabinieri comandante Claudio Cappello, ma anche il comandante delle guardie carcerarie della polizia penitenziaria del carcere di Varese, in cui fu detenuto nel 1944 Calogero Marrone, oltre a rappresentanti della polizia di Stato e della Guardia di Finanza.
Profondo e intenso il discorso di Margherita Giromini, la presidente di Anpi, ma è stato anche molto sentito il discorso del presidente dell’Istituto storico di Favara, dedicato a Calogero Marrone, che ha distribuito le tessere della nuova associazione dedicata all’eroe. Intensa anche la partecipazione di chi svolge attività economiche in via Calogero Marrone, come i titolari del centro polispecialistico Beccaria, che fin dall’inizio ha inserito il nome nella propria intestazione e che ha offerto ai cittadini un rinfresco nella propria struttura alla fine della cerimonia.
Il prefetto Zanzi ha ricordato quanto è stato fatto da Calogero, sottolineando che si trattó di gesti di amore verso il prossimo, di valore incredibile. Ha inoltre ricordato che la via Marrone si trova in un punto particolarmente visibile della città di Varese.
La cerimonia si è chiusa con Silvia Sartorio, animatrice di teatro, che ha letto una delle ultime lettere dal carcere che Calogero Marrone scrisse ai familiari. Proprio venerdì sera nella sede della cooperativa di Belforte, davanti a un pubblico folto, la compagnia Duse di Besozzo ha messo in scena lo spettacolo dedicato alla figura di Calogero Marrone. Lo spettacolo sarà nuovamente rappresentato sabato sera al teatro di Besozzo, dove da mercoledì scorso è tutto esaurito: una straordinaria prova di ricordo e di amore per la figura del giusto tra le nazioni.
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