Multe non pagate, il comune decide di “rottamarle”
Via libera dal consiglio comunale al programma di recupero delle sanzioni ancora non pagate dai contribuenti. Ecco come funziona la "rottamazione"
Il comune di Busto Arsizio ha deciso di iniziare la rottamazione di tasse e sanzioni non ancora pagate da parte dei contribuenti. Il consiglio comunale ha infatti dato il via libera il regolamento che, recependo una normativa nazionale, consentirà ha chi ha pendenze aperte di mettersi in regola. «La legge prevedeva solo la rottamazione delle cartelle di Equitalia -spiega il sindaco Emanuele Antonelli- ma con questo regolamento potranno essere rottamate anche le cartelle delle agenzie delle quali ci serviamo noi: Andreani Tributi e Ica».
Come funziona
La rottamazione potrà essere fatta per le sanzioni comprese tra il 2014 al 31 dicembre 2016. Si potrà aderire al progetto per quasi tutti i tipi di sanzione, tranne che nei casi di quelle che hanno a che fare con importazioni, aiuti di stato, condanne della Corte dei Conti o sentenze penali. Con la rottamazione i cittadini potranno mettersi in pari pagando quanto dovuto senza versare gli interessi maturati ed evitando anche le eventuali more.
Comprese nella rottamazione anche le infrazioni al codice della strada, ma in questo caso l’adesione alla definizione agevolata comporta esclusivamente il non pagamento degli interessi. Resta pertanto dovuto l’importo della sanzione, oltre alle spese di notifica dell’ingiunzione e le spese per procedure esecutive.
Come aderire
Dovrà essere il contribuente ad aderire volontariamente al programma, e i tempi sono molto stretti. Nei prossimi giorni il comune diffonderà il regolamento definitivo e un apposito modulo. Entro il 31 marzo 2017 il contribuente dovrà comunicare la sua volontà di aderire al comune oppure tramite i servizi di riscossione, enti che entro il 31 maggio comunicheranno loro i dettagli dell’adesione al progetto e le scadenze dei pagamenti. Chi aderirà potrà anche chiedere di pagare a rate, a due condizioni: un importo minimo di 50 euro per ciascuna rata e la liquidazione totale entro il settembre 2018.
La presentazione dell’istanza sospende anche gli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni, ma può essere accolta solo se rispetto ai piani in essere risultano adempiuti tutti i versamenti con scadenza antecedente al 31 dicembre 2016. In questi casi le rate corrisposte entro quella data si intendono -in primis- a copertura di capitale ed interessi.
I risultati attesi
Una previsione di incassi non c’è. «Queste somme erano di fatto considerate come perse -continua il Sindaco- e in questo modo speriamo che sia la volta buona che chi deve pagare lo faccia». Anche perchè i numeri in questione sono molto alti. Il gruppo ICA, ad esempio, ha tra le sue mani le ingiunzioni di pagamenti di 411.000 euro di Ici non versati e 1.7 milioni di multe stradali (delle quali solo 202.000 risultano pagate). L’impatto della rottamazione è evidente in sanzioni come la Tarsu. Al momento il gruppo Andreani sta cercando di riscuotere più di 1 milione di euro di Tarsu evasa, ma di questa cifra solo 525.000 euro fanno riferimento all’imposta, il resto sono more e sanzioni.
Un provvedimento che da un lato potrebbe portare risorse molto attese nelle casse comunali e dall’altro potrebbe aiutare i contribuenti in difficoltà economica. Ma, chiosa Antonelli, la rottamazione «purtroppo andrà incontro anche a chi ha fatto il furbo».
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Nel mio caso, ma saremo tantissimi, si tratta di una rottamazione-burla. Ho appena ricevuto da ICA l’ingiunzione di pagamento per € 160 relativa ad una contravvenzione per sosta su parcheggio per handicappati del marzo 2015. Multa subito pagata per l’importo ridotto di € 59 entro i fatidici 5 giorni. Ma c’era l’inghippo ben studiato per far scattare l’estorsione a norma di legge. Nella raccomandata arrivata a pagamento già avvenuto, oltre al modello per dichiarare chi perde i 2 punti, c’era un codicillo per l’addebito delle spese postali. Così adesso richiedono il doppio dell’importo massimo in base al C.d.S.
Nel mio caso, ma saremo moltissimi, si tratta di una rottamazione-burla. Ho ricevuto da ICA un’ingiunzione da € 160 per una contravvenzione del marzo 2015. Sosta vietata su parcheggio per disabili. Pagata subito € 59 entro 5 giorni. Dopo 16 giorni arriva la raccomandata con il modulo per dichiarare chi perde i 2 punti. E qui c’è il trucco studiato apposta per l’estorsione a norma di legge! In un codicillo che nessuno nota si richiedono altri € 12,10 per spese di notifica. Così scatta dopo quasi 2 anni il raddoppio dell’intero importo della multa (già pagata), che perciò non rientra nella tanto decantata rottamazione. Caro sindaco recentemente votato, con questa trovata perdi un buon numero di voti nel mio ambito familiare!
Scusatemi però non capisco una cosa. Se ci sono delle multe ci saranno state delle infrazioni al C.d.S. Di conseguenza o le infrazioni accertate sono inventate di sana pianta oppure se sono reali siamo di fronte all’ennesimo condono all’italiana.
Quindi il messaggio che alla fine passa è che in questo paese puoi bellamente infischiartene delle regole e non pagare immediatamente alcune sanzioni sperando, come spesso accade, che l’ente tributario decida di non provvedere alla risoluzione delle multe e quindi ad incassare il 100% della somma, accontentandosi semplicemente di riscuotere la parte erariale.
Capite che il passo verso l’anarchia è molto breve oltre che creare una situazione paradossale per chi rispetta le regole che a questo punto si sente una minoranza anche un po’ cogliona.
Che dire….sono decisioni che sinceramente mi sembrano folli e che corteggiano sempre l’automobilista irrispettoso e anche un po’ criminale.