Quel gran genio di mia nonna. Il vecchio libretto dei conti entra nel museo
Attraverso Facebook, Instagram o con una semplice email potete mandare la copertina con una descrizione e partecipare alla mostra del Museo del risparmio
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Il Museo del risparmio di Torino lancia un appello: fateci avere i vecchi quaderni dei conti della vostra famiglia. Daranno un contributo prezioso alla mostra che il museo sta preparando nelle sue sale in vista dell’8 marzo.“Quel genio di mia nonna! Dai libri di casa al kakebo” sarà un’esposizione di ricordi di famiglia e di veri e propri cimeli messi a disposizione da alcune istituzioni. Non mancherà l’ultimo arrivato: il kakebo, versione rivisitata del quadernetto dei conti di casa inventato nel 1904 dalla giapponese Motoko Hani, figlia di samurai e prima direttrice donna di una rivista femminile.
C’È MOLTO DA IMPARARE DAI NOSTRI NONNI
Come spendevano le nostre nonne? Come gestivano il bilancio familiare o i terreni, le cascine, i raccolti? E come annotavano queste spese? Le precedenti generazioni avevano grandi capacità di pianificazione da cui prendere esempio. Per partecipare all’iniziativa servono le foto del proprio libro di casa, almeno della copertina e di una pagina interna, accompagnate da un commento che ne racconti la storia o le particolarità. Si possono mandare al Museo del Risparmio attraverso Facebook, e-mail e Instagram entro il 20 febbraio. I dettagli sul sito www.museodelrisparmio.it.
Con questa iniziativa, abbinata a un incontro formativo dedicato ai “segreti” del bilancio familiare, si apre il ciclo di appuntamenti “Arianna. Il filo della finanza”. L’idea di fondo è che i concetti più importanti dell’economia e l’arte dell’investimento si possano apprendere in modo semplice e coinvolgente, andando oltre gli stereotipi che vorrebbero le donne fin troppo risparmiatrici e restie ad assumere rischi.
Il Museo del Risparmio di Torino è uno dei luoghi più insoliti al mondo per apprendere in maniera interattiva e divertente storia, uso e perfino risvolti letterari e cinematografici del denaro e dell’economia. Oltre all’allestimento permanente, il Museo promuove numerose attività di educazione finanziaria. Il primo censimento sulle iniziative realizzate in Italia in questo settore – a cui il Museo ha partecipato a fianco di Banca d’Italia, Ivass, Consob, Covip, Fondazione per l’educazione finanziaria e al Risparmio – è stato presentato a Roma il 18 gennaio. La ricerca conferma che il livello di conoscenza finanziaria degli italiani è tra i più bassi d’Europa. Una carenza che li rende meno consapevoli nelle loro scelte finanziarie, che necessita di una strategia nazionale, ma anche di iniziative accattivanti, capaci di incuriosire e coinvolgere direttamente le persone.
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