Nel nuovo welfare ci sono aziende compassionevoli e psicoterapia per i non abbienti
Marta Zighetti del Centro di studio e di psicoterapia della persona parla di rivoluzione culturale. «La crisi ha tagliato molti servizi. Non aiutare chi soffre di disturbi psicologici equivale a un'omissione di soccorso»

Nell’aprile dello scorso anno il presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi, venne alle Ville Ponti per presentare la piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Sentire la voce di un imprenditore vecchio stampo (ma solo per ragioni anagrafiche) pronunciare parole quali «partecipazione», «welfare integrativo», «formazione» e «ridistribuzione della ricchezza generata», non era proprio quello che ci si aspettava. Storchi in un paio d’ore si era buttato alle spalle anni di scontri sindacali feroci, per vestire i panni del filosofo che annunciava, dopo la grande crisi, l’inizio di «un nuovo tempo». (foto sopra, Marta Zighetti)
Il fatto che oggi si senta parlare di “aziende compassionevoli” e “psicoterapia per i non abbienti“, al di fuori degli steccati delle trattative sindacali, vuol dire che il nuovo tempo è arrivato. Marta Zighetti, psicoterapeuta del Centro di studio e di psicoterapia della persona (Cspp), la definisce «una rivoluzione culturale». Non si tratta di una redistribuzione utopica della ricchezza, ma di un’assunzione di responsabilità concreta nei confronti delle persone che hanno bisogno di terapie psicologiche adeguate. «Dopo il collasso economico del 2008 – spiega Zighetti – sono stati fatti tagli nella sanità che hanno accentuato ulteriormente la forbice sociale. Per esempio, oggi ci sono molte persone che soffrono di disturbi postraumatici da stress non riconosciuti che sono causa di altri malesseri che intasano i pronto soccorso in determinati periodi e creano un danno economico notevole al sistema sanitario nazionale. Non aiutare queste persone equivale a una vera e propria omissione di soccorso, soprattutto alla luce del fatto che con la terapia Emdr (Eye movement desensitisation and reprocessing, ndr) si può fare molto».
Il Cspp, che opera da quindici a Varese e Busto Arsizio, ha deciso di essere un protagonista di questo cambiamento con alcune proposte innovative. La prima è il coinvolgimento delle aziende che attraverso il welfare integrativo possono prendersi in carico persone che hanno bisogno di sedute di psicoterapia e appoggiarsi al team del centro dove operano psicoterapeuti sistemico relazionali, psicosomatici, della coppia, sessuologi, trainer mindfulness, esperti del metodo Humanitude e insegnanti di yoga. La seconda è la possibilità di partecipare gratuitamente a tutti i corsi, a tutte le attività e a tutti gli eventi speciali dell’associazione Centro studi sulla persona, sottoscrivendo la tessera annuale per un costo complessivo di 50 euro. Tredici corsi monotematici (dallo Yoga all’alimentazione, dall’adozione all’educazione sessuale per genitori e insegnanti, solo per citarne alcuni) tenuti da esperti nelle due sedi del Cssp: a Varese in via Limido 48 e a Busto Arsizio in via Lombardia 16.
«Il nuovo tempo – conclude Marta Zighetti – ci invita ad essere compassionevoli nei confronti dell’altro. In questo caso la compassione non è una pacca sulla spalla ma la capacità di ascoltare, dare risposte adeguate e una regolarità nella terapia anche quando le persone non hanno le possibilità economiche. In questo modo si restituisce una formazione alle famiglie e si partecipa alla crescita etica del nuovo cittadino e alla nascita di una nuova classe dirigente».
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