Ripulite le strade grazie agli spazzaneve con tecnologia Gps

C’è una curiosità importante di come è stata gestita la rimozione della neve grazie ai segnalatori gps e alla mappa in real time delle strade cittadine

Neve sulla gallaratese tra Castronno, Albizzate e Cavaria

C’è una curiosità importante di come è stata gestita la rimozione della neve dalle strade della città di Varese. Una piccola innovazione che sposa l’esigenza di compiere un servizio completo e puntuale con la possibilità di misurare in real time e con altissima precisione il risultato degli sforzi messi in campo.

Si tratta di una tecnologia relativamente semplice, perché basato su un segnale Gps, che ha permesso di collegare tutti i mezzi spazzaneve con la centrale operativa di palazzo estense.

In sostanza ognuno dei 45 mezzi spazzaneve usciti per strada in questi giorni era dotato di un trasmettitore Gps che comunicava in tempo reale alcune informazioni: dove si trovava il mezzo, che percorso aveva fatto e quando la cala era abbassato oppure, viceversa, era sollevata da terra.

In questo modo gli uffici del Comune hanno potuto monitorare in diretta il lavoro fatto dagli operatori attraverso una mappa in costante aggiornamento. Sul display venivano riportati tutti i centinaia di chilometri delle strade cittadine segnalando dove erano passati i mezzi, dove avevano quante volte e se avevano effettivamente spalato oppure no.
Un monitoraggio che ha permesso non solo di dare risposte puntuali ai cittadini ma anche verificare le aree più pulite da quelle dove, invece, bisognava ancora passare.

«È uno strumento importante per dare una panoramica a noi che abbiamo gestito la situazione ma che ci potrà aiutare anche ad informare con più puntualità i cittadini – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati -. Anche perché bisogna tenere conto del fatto che la gestione di queste situazioni comporta un costo molto rilevante per le casse comunali ed è giusto che venga affrontato al meglio».

«La neve crea tanti disagi ed è giusto affrontarla anche con strumenti nuovi – spiega Civati – ma è anche vero che l’evento è eccezionale e che in questi casi anche le abitudini di vita devono un po’ devono cambiare. Noi ci impegnamo il più possibile ma l’invito resta sempre quello di utilizzare il mezzo provato il meno possibile e considerare che essendo un evento eccezionale qualche disagio è da mettere in conto».

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 15 Gennaio 2017
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