“Situazione devastante, complicata dalla tempesta perfetta”
Il drammatico racconto degli uomini del Cnas, il soccorso alpino e speleologico, di ritorno dalle zone devastate da terremoto e maltempo. In partenza altri tecnici per continuare l'opera all'hotel di Rigopiano
Le speranze si riducono sempre di più. Nelle ultime ore, l’albergo di Rigopiano ha restituito altri quattro corpi. La conta delle vittime è sempre più triste: 12 vittime accertate ma ci sono ancora 17 dispersi.
Per questo, i soccorritori non demordono. Scavano e cercano. Sul posto ci sono ancora gli uomini del Soccorso alpino lombardo, il Cnas, che, dopo cinque giorni, sostituisce le prime squadre di tecnici del CNSAS Lombardo (partite.
Oggi, sono in partenza alture squadre che andranno ad aggiungersi a tutti i soccorritori coordinati dal Dipartimento di Protezione Civile, impegnati nelle aree dell’emergenza.
All’Hotel Rigopiano si scava in profondità per raggiungere le parti più interne della struttura: le squadre del CNSAS utilizzano sonde e rilevatori RECCO nell’area in cui sono state trovate le auto. Con altri mezzi, benne e pale meccaniche, si tracciano linee di scavo più rapide. È a disposizione anche una sonda a vapore, impiegata di solito nell’esplorazione profonda di crepacci alpini. Il CNSAS è presente anche per garantire la sicurezza nello scenario delle operazioni: in questi giorni il rischio di valanghe ha raggiunto il livello 4, solo un grado al di sotto del limite massimo. La situazione è comunque monitorata costantemente e tutti i soccorritori presenti sono dotati di apparecchi di ricerca in valanga Artva.
«Abbiamo trovato una condizione molto difficile, con tante frazioni isolate, anche a notevole distanza dal centro principale, abitate per lo più da persone anziane – sottolinea il Presidente del CNSAS Lombardo, Damiano Carrara, rientrato da Montorio al Vomano (TE) – Comunicazioni estremamente difficili anche con le radio, che hanno reso particolarmente impegnativo coordinare i movimenti delle squadre sul territorio. Squadre costrette a muoversi con sci e ciaspole in oltre due metri di neve fresca in un’area a rischio valanghe. Con il prezioso supporto di quad cingolati e delle motoslitte messe a disposizione dalla FMI (Federazione motociclistica italiana), siamo comunque riusciti a raggiungere e rifornire di viveri, carburante e medicinali tutte le famiglie che non hanno voluto lasciare la loro casa e a portare a valle quanti dovevano essere evacuati: il loro sorriso ci ha ripagato di ogni fatica».
«Una situazione devastante, con una serie di complicanze da tempesta perfetta – ribadisce Gianni Gamba, vice Delegato della VI Orobicae Coordinatore di ricerca – ma la caparbietà e la tenacia dei soccorritori, sotto la pioggia, la neve e con il freddo, hanno permesso di lavorare senza sosta tra numerose avversità. I tecnici del CNSAS hanno messo a disposizione anche le loro competenze personali e professionali, abbiamo al nostro interno ingegneri, architetti, medici e molte altre figure che si sono rivelate di grande aiuto. La collaborazione con le altre forze è stata impeccabile».
Il terzo gruppo, composto da cinque squadre di tecnici appartenenti alle Delegazioni regionali, V Bresciana, VI Orobica, VII Valtellina – Valchiavenna, XIX Lariana, IX Speleologica, raggiungerà il COC (Centro operativo comunale) di Penne (TE) mercoledì mattina.
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