Agesp cerca nuovi partner, anche privati
Approvato dal consiglio comunale l'atto di indirizzo per una nuova strategia industriale di Agesp che punta all'aggregazione con altre realtà, pubbliche o private

Il gruppo Agesp potrebbe presto cambiare volto, aprendo a nuovi soci che -per la prima volta- potrebbero anche essere privati. E’ questo quanto deciso dall’ultima seduta del consiglio comunale durante la quale è stato votato un atto di indirizzo che tratteggia il futuro della ex municipalizzata bustocca (potete leggerlo integralmente cliccando qui).
Al management di Agesp viene dato mandato per iniziare a cercare un partner industriale con cui legarsi in modi e forme che saranno definite in futuro, anche se già da ora i paletti non sono pochi. Nel documento si sottolinea che l’obiettivo è quello di giungere a “reciproche razionalizzazioni, sinergie ed efficientamenti” per arrivare ad “innegabili ricadute positive sotto l’aspetto della competitività a beneficio dei fruitori finali dei servizi erogati“. Una partnership che dovrà anche mettere in campo “una serie di servizi innovativi nell’ambito dell’efficientamento energetico del patrimonio pubblico e privato” oltre che “adeguate politiche ambientali” e remare verso “lo sviluppo di servizi pubblici nell’ottica smart-city e con riferimento al settore dell’illuminazione pubblica”.
In tutto questo, però, il comune non intende lasciare le redini della sua società. Il dossier ricorda anche come sia necessario “garantire la partecipazione di questo Comune e/o di Agesp alla governance” al punto di rivestire un ruolo che “consenta alla società stessa di influenzare le principali decisioni del soggetto/i risultanti dall’operazione“. In aggiunta viene chiesto anche di “salvaguardare e valorizzare le risorse attualmente operanti nelle società del Gruppo Agesp e il radicamento territoriale delle attività svolte, mantenendo il relativo marchio, da tempo conosciuto e apprezzato dai fruitori finali dei servizi erogati”.
Il documento è stato approvato con i soli voti della maggioranza, non senza polemiche e tensioni con le opposizioni. Una serie di osservazioni presentate da Busto al Centro (e sostenute anche da PD e Cinque Stelle) sono state inizialmente accettate dalla maggioranza, salvo poi tornare sui propri passi. Particolarmente agguerriti i consiglieri pentastellati con Claudia Cerini che attacca: «sembra che tutti i progetti del passato, dalla società unica con Amga e Accam, siano stati spazzati via in un attimo». A difendere la scelta del comune anche Paola Reguzzoni, che in passato è stata anche alla guida dell’azienda. «Noi non stiamo privatizzando Agesp ma stiamo solamente dicendo alle nostre partecipate di muoversi sul mercato» ha ripetuto più volte, sottolineando poi come «quando deleghiamo qualcuno deleghiamo anche oneri e onori. E dobbiamo fidarci».
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