“Coperta corta, sul campo Sinti abbiamo fatto una scelta”
L'assessore Franco Liccati difende la decisione di eliminare il finanziamento al progetto di assistenza scolastica, che era stato introdotto dopo anni in cui tutto era rimasto a carico dei volontari
«Non possiamo dire ai volontari cosa fare, ma sui soldi pubblici abbiamo diritto e dovere di fare scelte politiche». L’assessore ai servizi sociali Franco Liccati risponde così alla richiesta di smentita dei volontari attivi al campo Sinti, che hanno contestato alcune affermazioni comparse anche negli articoli di giornale.
Il nodo è questo: i volontari hanno prestato per quattro anni la loro opera al campo di via Lazzaretto, hanno costruito relazioni e rapporto fiducia con le famiglie Sinti, e non hanno gradito che l’impegno venisse ridotto solo al contributo comunale (che non è andato in alcun modo ai volontari, ma serviva per potenziare l’intervento, con una parte che oltretutto era rivolta agli uffici dello stesso Comune di Gallarate). Qui trovate le critiche.
«Ho profondo rispetto per tutti i volontari, credo sia la forma più nobile d’impegno che una persona può prendere» premette. Quanto alla contestazione fatta dai volontari, Liccati chiarisce: «Come assessore dispongo delle risorse pubbliche, non abbiamo certo la facoltà di dettare legge in casa d’altri: i volontari fanno un lavoro valido, il Comune certo non si prende il diritto di dire cosa debbano fare volontari e associazioni. Ma sulle risorse pubbliche dico che sulla base delle elezioni abbiamo ricevuto un mandato dai cittadini: abbiamo fatto una scelta politica, deve esserci rispetto per quello che facciamo per rispettare l’impegno con i cittadini».
Ma così il volontariato non finisce a svolgere un compito quasi istituzionale, se il Comune non ci mette risorse? «Il volontariato è comunque fondamentale, ancor più è fondamentale quello che fa la famiglia. È chiaro che – dallo Stato al Comune – l’amministratore pubblico si trova a far delle scelte, avendo a che fare con risorse scarse. Vero, non a tutte le esigenze si può dare risposta: grazie a Dio c’è il volontariato».
L’intervento del Comune – che era aggiuntivo all’impegno dei volontari – non poteva essere un riconoscimento per quanto già fatto? «Noi abbiamo fatto una scelta, che può anche essere criticata, è legittimo farlo. Grazie a Dio non c’è un pensiero unico che impone scelte. Si inizia a tagliare dove ci sono spese che non sono prioritarie».
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