Esercito nel boschi dopo la lettera del sindaco
Il primo cittadino scrisse a novembre a Ministero ed Esercito stufo della presenza di spacciatori: un colonnello e tre militari si sono presentati alla porta della Polizia Locale

Sopralluogo dell’esercito nel Parco delle Groane dopo la lettera che il sindaco Dante Cattaneo ha scritto direttamente al ministero della Difesa e ai vertici dell’esercito. Il problema lamentato dal sindaco più volte, prima al Ministero dell’Interno e poi a quello della Difesa nel novembre scorso, era la forte presenze di spacciatori nell’area verde. Situazione che, lamentava Cattaneo, rendeva la vita insostenibile e pericolosa per i cittadini, sottolineando che è diventato impossibile andare liberamente in giro in quelle zone.
La risposta a quella lettera è arrivata direttamente martedì mattina, 14 febbraio, quando un colonnello dell’esercito accompagnato da altri tre militari in tuta mimetica si sono presentati alle porte della Polizia Locale per andare nella zona boschiva dietro la stazione. «Non avevano avvisato del loro arrivo – spiega direttamente il sindaco Cattaneo -. Si sono presentati con un colonnello e tre uomini a fare un sopralluogo nei luoghi che avevo segnalato nella lettera. Questa visita vuole essere, come mi hanno spiegato in seguito, un’analisi dell’area per capire se le aree sono confacenti per attività addestrative dell’esercito. Poi costruiranno un progetto, o una relazione, che presenteranno agli enti superiori e al Ministero».
In sostanza, nella propria lettera, Cattaneo non aveva proposto che l’esercito presidiasse il Parco delle Gronae, ma aveva avanzato l’idea che i militari vi si potessero esercitare. Tale soluzione avrebbe così allontanato o estinto la presenza di spacciatori: «Su questo possiamo solo sperare che tale progetto vada in porto – conclude il primo cittadino -. Dopo anni di lettere in cui non ci hanno nemmeno preso in considerazione, ringrazio l’Esercito che è voluto uscire sul campo per prendere direttamente contatto con questa realtà. Invito a non creare false illusioni ma ad attendere le decisioni del Ministero».
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