La mostra su Antenna 3 replica “a casa” di Renzo Villa
La mostra che tanto successo ha fatto a Busto Arsizio su Telealtomilanese e Antennatre, sulla nascita delle tivù private visto dalle lenti delle più importanti sperimentazioni arriverà anche a Germignaga, “patria” della mente che ha fondato queste realtà
La mostra che tanto successo ha fatto a Busto Arsizio su Telealtomilanese e Antennatre, sulla nascita delle tivù private visto dalle lenti delle più importanti sperimentazioni arriverà anche a Germignaga, “patria” della mente che ha fondato queste realtà e ha cambiato nel suo piccolo la storia della tivù, Renzo Villa, [scomparso nel 2010.
«Si terrà a maggio in una posizione, quella della colonia Elioterapica, oltre che molto bella dal punto di vista estetico anche molto grande – spiega Wally Giambelli, moglie di Villa e presidente della associazione Amici di Renzo Villa che organizza la mostra – Questo ci permetterà di dare più spazio a quegli articoli di giornale, e a quei documenti che hanno fatto tanto successo a Busto, ma che erano radunati in raccolte su un tavolo».
LA MOSTRA
Come già si è visto a Busto Arsizio, la ricostruzione del periodo è interamente realizzata con giornali, video d’epoca, immagini, suoni, oggetti, apparecchiature tecniche e documenti persino oggetti “mitici” degli sponsor, come la pastamatic e la pizzamatic, oggetti all’epoca oggetto di desiderio anche grazie al nuovo modo di fare pubblicità nato in quelle emittenti.
Oggetti che permettono di ricostruire una storia recente che molti ricordano ma che è bello raccontare: anche grazie alle testimonianze dirette dei protagonisti di due emittenti molto note e molto popolari, TeleAltoMilanese e Antenna3 Lombardia, sono il punto di partenza per questa operazione della memoria che conduce i visitatori in un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo.
«E’ stato quasi commovente vedere passare le persone alla mostra di Busto Arsizio – ha spiegato Wally Giambelli – Per l’affetto con cui ricordavano certi particolari e la fame di ricostruzione storica che avevano: i documenti, le lettere e le pagine di giornale dell’epoca sono state le cose più guardate e riguardate dell’esposizione, oltre alle trasmissioni che avevamo messo a disposizione su due computer».
La mostra a Germinaga rappresenta un “ritorno a casa” in una location suggestiva e ampia, che può accogliere ancora meglio il progetto voluto e promosso dall’associazione Amici di Renzo Villa. «Il posto dove verrà fatta la mostra è davvero bello, e molto grande: dovremo fare degli ampliamenti all’allestimento che abbiamo pensato – spiega ancora – Ci teniamo, e ci tengo molto però a essere nel luogo dove Renzo è nato, e che ha già dato il suo nome a un luogo della città».
PROSSIMO OBIETTIVO: MILANO
Ma gli incontri e l’entusiasmo raccolto a Busto Arsizio potrebbero portare la mostra ancora più in là: in una dimensione regional-nazionale che in effetti la televisione ha avuto nei sui tempi d’oro di sperimentatrice – di successo – della tv commerciale.
Innanzitutto, c’è chi si è “preso la briga” di mettere in campo una lettera all’esecutivo nazionale e una petizione popolare per salvare gli archivi delle tivù private – compreso quello, sterminato e di altissimo valore storico, di Antenna 3 – in formati conservabili: ora infatti sono conservati nei loro formati originari, molto spesso non più utilizzati. A farlo, partendo da una raccolta di firme proprio durante la mostra di Busto, Adolfo Guzzetti. Il progetto promosso da Guzzetti, che parte da una lettera aperta al ministro della Cultura Dario Franceschini, intende coinvolgere i giovani, per formarli sulla gestione e la manutenzione di quelle macchine necessarie a trasformare informazioni analogiche in digitali per una catalogazione e una indicizzazione che possano garantirne un riutilizzo futuro. A essere interessati sono in molti – stazioni radio-tv, enti pubblici, privati, fondazioni, produttori di contenuti – poichè la salvaguardia e il recupero degli archivi storici registrati sui supporti magnetici è molto più costosa e difficile persino della pellicola. Per questo è ancora aperta una raccolta di firme su Change.org.
«Una iniziativa di cui siamo grandi sostenitori, come associazione – ha spiegato Wally – Il solo recupero di materiale ad uso della mostra, su formati più facilmente riproducibili ora, è stato uno dei lavori più intensi e impegnativi per la preparazione dell’evento. E noi avevamo solo pochi esempi, mentre in quegli archivi c’è un pezzo di storia della televisione italiana, che meriterebbe di essere pazientemente “sbobinata” su supporti digitali».
Ma ancor di più, la speranza è di fare arrivare a Milano i contenuti della mostra: «Abbiamo apprezzato molto la visita del presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, con cui sono proseguiti i contatti e gli incontri anche dopo il periodo della mostra – spiega Wally Giambelli – e il sogno ora è di realizzarla a Milano» dove Telealto Milanese e Antenna 3 sono stati i primi esempi di televisione privata, e hanno dato “il là” al mondo commerciale dei media seguente.
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