Nasce la Carta per l’Olona, 8 punti per il futuro del fiume

Presentato il documento che vuole essere alla base della rinascita del fiume puntando su ambiente ed economia sostenibile. Ma come sta oggi l'Olona?

olona fiume

Otto punti e un grande impegno: quello di salvare il fiume. E’ la carta dell’Olona, il documento nato il 10 febbraio dopo una giornata di incontri tra amministratori locali e attivisti ambientali. «Vogliamo promuovere un’effettiva collaborazione tra tutti i portatori d’interesse del nostro fiume» ha spiegato il sindaco di Legnano, Alberto Centinaio, promotore dell’evento dell’evento «perchè le future generazioni ci chiederanno conto. E se non loro lo farà la nostra coscienza».

La Carta

Il documento parte dalla considerazione che è necessario “rafforzare le nostre azioni in merito alla qualità delle acque del fiume, della pulizia e della sicurezza del territorio”  per arrivare a “migliorare la fruizione del patrimonio culturale e naturale”. I sottoscrittori del documento si impegnano così “a promuovere scelte di mobilità sostenibili” oltre che “informare ed educare la comunità sul patrimonio culturale e naturale comune” per arrivare a “incrementare, conservare e rendere disponibili gli ecosistemi naturali a beneficio dei cittadini e della biodiversità”.

Il documento non prevede solamente natura ma anche economia e sviluppo, a partire dall’agricoltura sostenibile. In questo senso “ci impegniamo a favorire pratiche agricole multifunzionali […] e a riattivare una vivace economia locale” per arrivare all’obiettivo di promuovere “l’occupazione e la sicurezza alimentare, senza danneggiare l’ambiente e la biodiversità”. Oltre a questo si punta anche a generare energia dal corso del fiume con “sistemi di produzione energetica compatibile con l’ambiente e il paesaggio”.

Tutto questo come? Attraverso il punto del documento definito Progetti, che recita testualmente:

Seguire un elenco di progetti condivisi tra i partners che intendiamo realizzare lungo il fiume Olona di concerto con i proprietari delle aree, cogliendo le opportunità di bandi e strumenti finanziari a disposizione.

La filosofia della Carta dell’Olona

“Accogliamo queste sfide e accettiamo le nostre responsabilità”, si legge nel documento che accompagna la carta che, in questo senso, viene definita come “un significativo passo in avanti, da una fase programmatica ad una pragmatica”. Un punto di inizio, dunque, che darà avvio ad un “processo partecipato per realizzare gli obiettivi, reperire le risorse, stabilire i tempi e verificare periodicamente i progressi” puntando i riflettori su “un sempre più forte protagonismo dei territori, delle comunità e delle istituzioni”.

stati generali dell\'olona
L’incontro durante il quale è nata la Carta

L’Olona vuole quindi prendere esempio da altre storie di parchi e zone sovraccomunali per unificare un ambiente dicendo, però, finalmente addio all’inquinamento dal momento che si sancisce che “il fiume Olona e il suo territorio dovranno essere al centro delle nostre azioni […] affinché tornino pienamente a svolgere le proprie funzioni ambientali, economiche e culturali”.

Come sta l’Olona?

Ma qual’è la situazione oggi dell’Olona, quella da cui partire. A spiegarlo Mario Clerici, dell’unità operativa risorse idriche e programmazione ambientale di Regione Lombardia. «Sulla qualità chimica abbiamo avuto migliramenti significativi nel tempo -spiega- e ora tutte le centraline rilevano uno stato buono. Su quello ecologico c’è invece ancora molto da fare anche perchè qui ci sono molte variabili su cui operare e basta poco per sbilanciare tutto il sistema». Ma comunque la strada imboccata è quella giusta e sta dando i primi frutti. «L’Unione Europea in questi giorni ha chiuso le procedure di infrazione degli impianti di Canegrate e Pero perchè sono state superate le criticità -racconta Clerici- e questo mostra che quando si lavora si lavora bene si riescono anche a superare le difficoltà».

Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Febbraio 2017
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Basta 1 punto solo non 8, permettetemi di suggerirvelo:

    1. da oggi gli accordi politici maturati dopo decenni di favoritismi terminano. Le deroghe per lo scarico nel fiume sono finite. Le industrie si adeguino oppure verrano fatte fallire a suon di multe e la responsabilità ricadrà su chi ha preferito avvelenare la stessa terra dove vive e dove vivono i suoi operai.

    E’ così difficile?

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