Sempre più coppie scelgono Procrea per avere un figlio
È aumentato in un anno del 14% il numero di persone che si affidano al centro sulla fertilità di Lugano. Il risultato possibile anche all'apertura di una sede a Milano

È cresciuto del 14%, rispetto al 2015, il numero di coppie che si è rivolto al Centro per la fertilità Procrea di Lugano. Un trend in controtendenza nonostante le sentenze che hanno di fatto abolito la Legge 40 e con normative che consentono terapie non permesse oltreconfine. Un solo esempio: l’ovodonazione in Italia è permessa, non così a Lugano.
«La crescita dei pazienti che si rivolgono a noi è il risultato di due fattori – spiega il direttore medico di ProCrea Michael Jemec -. Innanzitutto, viene riconosciuta la nostra eccellenza nel campo della medicina della Riproduzione. Il laboratorio di genetica molecolare, lo staff di specialisti che mettiamo a disposizione composto da medici, biologi, genetisti, andrologi ed endocrinologi, la rete di assistenza e di accompagnamento delle coppie fanno di ProCrea un punto di riferimento internazionale quando si parla di infertilità. Secondo, si sta rivelando vincente la scelta che abbiamo fatto di essere più vicini alle coppie italiane, che rappresentano l’80% dei nostri pazienti, di portare in Italia la nostra esperienza per quelle terapie che non sono consentite in Svizzera». Recente è infatti la collaborazione con una clinica di Appiano Gentile (Co) dove ProCrea opera con il proprio personale e l’apertura di una “filiale” a Milano.
Aggiunge Jemec: «Non parlerei di inversione di tendenza o di cambio delle tratte del cosiddetto turismo riproduttivo. Quanto della precisa scelta che le coppie alla ricerca di un figlio fanno. La volontà non è quella di aggirare leggi, ma quella di poter usufruire delle tecniche più recenti per poter avere una gravidanza. Alla base quindi non c’è l’intenzione di fare cose “proibite”, ma solamente il desiderio di poter realizzare un sogno e per questo potersi rivolgere a chi è in grado di fare tutte le terapie nel miglior modo possibile. Del resto, quando la ristrettezza delle normative era al contrario, quindi l’Italia più rigida e la Svizzera più aperta, il 90% delle coppie italiane che si rivolgevano a noi – ovvero venivano a Lugano – si sottoponevano a terapie assolutamente permesse anche in Italia».
Così ProCrea oggi garantisce un ampio spettro diagnostico, capace di sondare anche gli aspetti genetici, e tutte le terapie di procreazione assistita alle coppie che sono alla ricerca di un figlio. Testimonianza è quel 14% di crescita registrato nel 2016. Conclude Jemec: «Un dato significativo che si traduce in un aumento del 22% per le terapie Fivet, un più 3% per le fecondazioni con seme di donatore e da una crescita sostanziale delle ovodonazioni. Il tutto supportato da un dato di successo, quindi di gravidanza, nel 44% dei casi».
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