Superticket: da marzo si tornerà a pagarlo interamente
Dal 1 marzo verrà eliminato l'abbattimento del 50% del ticket della sanità. Lo ha annunciato l'assessore Gallera che incolpa il Governo. Ma il segretario del PD fa alcune precisazioni
Dal prossimo 1 marzo non ci sarà più l’abbattimento del 50% del superticket. Lo ha detto l’assessore al Welfare regionale Giulio Gallera dopo la decisione del Governo di impugnare la delibera approvata dalla giunta lombarda in materia.
« Noi siamo indignati – ha spiegato l’assessore – I lombardi hanno il diritto di beneficiare della virtuosità della nostra gestione che ci consente di redistribuire i risparmi ottenuti in benefici come lo era la riduzione del superticket da 30 a 15 euro. Noi chiediamo al Governo di fare marcia indietro, rivendichiamo il diritto di ridurre la pressione fiscale dei lombardi con le risorse ricavate dalle azioni di efficientamento. E questo comunicheremo anche domani al premier Gentiloni. Se il Governo non riconoscerà la legittimità della nostra azione difenderemo davanti alla Corte costituzionale gli interessi dei lombardi affinchè a Regioni virtuose come la nostra si conceda la possibilità di amministrare in autonomia il proprio budget».
Le decisione del Consiglio dei Ministri è stata difesa dal segretario PD lombardo Alessandro Alfieri che, subito dopo l’impugnazione dei due articoli della legge lombarda, aveva dichiarato: « La rimodulazione del superticket, con abbassamento del tetto da 30 a 15 euro, in vigore dal primo di febbraio, avviene per effetto di una delibera di giunta che, a differenza dell’articolo del collegato, indica con chiarezza non solo la modalità di applicazione, ma anche le risorse (25 milioni di euro) con le quali la riduzione viene finanziata. Non c’è alcuna impugnativa della delibera, che la Regione può assumere in completa autonomia. Quella norma sembra scritta apposta per farsela bocciare – dichiara il segretario regionale del Pd lombardo Alessandro Alfieri -. Il Governo ha impugnato un articolo del collegato di stampo propagandistico, privo di ricadute e senza indicazione della copertura finanziaria. La delibera della riduzione dei ticket, invece, non è stata nemmeno sfiorata dal Governo e se Maroni la vorrà cambiare lo farà sotto la sua responsabilità. La verità è che aveva promesso l’azzeramento dei ticket, aveva fatto perfino i manifesti, e non esserci riuscito è il suo più grande fallimento».
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