Virtuosismi barocchi nella chiesa di San Pietro
Cinque artisti hanno fatto rivivere sette composizioni in una giornata di grande musica in occasione di Filosofarti
Domenica 19 febbraio alle ore 16 si è tenuta nella chiesa di San Pietro a Gallarate, all’interno della rassegna di Filosofarti, il concerto «Virtuosi e virtuosismi, contralti, trombe, cembali e archi barocchi». Le sette composizioni di Purcell, Schmelzer, Gabrielli, Haendel, Biber e Torelli sono state eseguite da cinque artisti: Carlo Bellora, Marcello Trinchero, Dina Perekhodko, Maria Calvo e Roberto Passerini.
Carlo Bellora, musicista gallaratese, è violinista, musicologo, insegnante di musica presso il conservatorio di Gallarate e scrittore della sfera musicale.
Marcello Trinchero , trombettista, può enumerare numerose collaborazioni di musica antica. Inoltre è trombettista stabile dell’Orchestra Melodica Aurora con la quale ha inciso un cd di musica anni 30. Dina Perekhodko, contralto russo, è in Italia dal 2008 dove, oltre che alla laurea in canto, segue vari masterclass e corsi di perfezionamento. Recentemente ha interpretato il ruolo di Sourceress nell’opera «Dido e Aneas» di Purcell. Maria Calvo, violoncellista milanese, dopo il diploma in violoncello ha seguito vari masterclass e collaborato a diversi spettacoli teatrali. Attualmente affianca alla attività musicale quella didattica come docente di violoncello. Roberto Passerini, musicista appassionato, ha conseguito il diploma in piano e in tecnica e composizione organistica. Attualmente è organista della parrocchia di Madonna in Campagna (Gallarate).
II concerto si inserisce all’interno di Filosofarti grazie al concetto di virtù («Pandora: Nuovi vizi e nuove virtù» è il tema di quest’anno): Caratteristica propria del musicista che, soprattutto in epoca barocca, si appella della fama di virtuoso grazie alle sue capacità esecutive e di composizione. Come ha fatto notare il maestro Bellora, è nell’epoca barocca che si iniziano a valorizzare le capacità dei singoli strumenti, riuscendo a conferire alle composizioni una teatralità di cui gli strumenti, voce umana compresa, sono gli attori. Le storie che sono state narrate attraverso i brani, sia che siano state raccontate da più voci che si alternano in dialoghi o da un solo strumento che si lancia in sfrenate fioriture, sono certamente riuscite a colpire il pubblico entusiasta che ha affollato San Pietro.
Il prossimo appuntamento con la musica classica all’interno di Filosofarti sarà: «Prima la musica e poi il virtuosismo, Vienna, o cara!» alle ore 16 nella chiesa di San Pietro a Gallarate.
Questo articolo rientra nel progetto del Social Team di [OC] Officina Contemporanea, la rete per la cultura a Gallarate
Pietro Maurino
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