Firmato un patto tra Aspem e cittadini per migliorare la raccolta differenziata
Un impegno reciproco tra amministrazione comunale, azienda speciale e gruppi di cittadini, per migliorare l’efficienza della raccolta differenziata a Varese. E’ quello che è stato firmato oggi in comune a Varese, tra Aspem, amministrazione Comunale e alcuni gruppi di cittadini – commercianti del centro, rappresentanti di comunità straniere, amministratori di condominio.
UN PROGETTO NATO L’OTTOBRE SCORSO
Nell’ottobre 2016 Aspem aveva avviato la campagna di comunicazione “Varese manca poco”, finalizzata al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata da parte della città capoluogo in linea e nei termini fissati dalla Regione Lombardia: il punto di partenza del capoluogo era un già lusinghiero 62,92%, ma Aspem ha schiacciato l’acceleratore e – affiancata da Refe, società che si occupa proprio di percorsi di trasparenza e partecipazione nelle aziende publiche – «Ha avvitato un percorso di ascolto e coinvolgimento rivolto in particolare a tre diverse tipologie di utenza: amministratori di condominio, residenti e attività commerciali del centro cittadino e associazioni di stranieri» come ha spiegato l’amministratore delegato Francesco Forleo.
Per ogni categoria, si sono avuti due incontri: il primo con l’obiettivo di ascoltare direttamente dai soggetti coinvolti osservazioni e difficoltà incontrate nel processo di raccolta dei rifiuti, mentre il secondo ha attivato un vero e proprio dialogo tra gli stakeholder coinvolti, i vertici di ASPEM e l’Assessore alla Tutela Ambientale dell’Amministrazione comunale per dare risposte e informazioni puntuali sulle osservazioni e criticità emerse.
Per rafforzare il patto di alleanza è stata così prevista la sottoscrizione ufficiale di una Carta degli impegni nella quale sono esplicitati -in modo trasparente e verificabile nel tempo – obiettivi, azioni da realizzare, rispettive responsabilità e i risultati di miglioramento attesi.
«Questa non è la fine della campagna iniziata a ottobre – ha commentato il presidente di Aspem Alessandro Azzali – al contrario la si può considerare come una prima tappa fondamentale di un percorso di collaborazione sistematica tra Cittadini e Istituzioni per rilanciare l’impegno di tutti. Di più: comincia adesso la parte più difficile, quella del dialogo e delle mediazioni concrete per trovare le soluzioni».
La Carta degli impegni è stata sottoscritta alla presenza del Sindaco, Davide Galimberti, dall’Assessore alla Tutela Ambientale Dino De Simone, dal Presidente di ASPEM S.p.A. Alessandro Azzali, dall’Amministratore Delegato di ASPEM S.p.A., Francesco Forleo, dal responsabile della Gestione Operativa, Pierpaolo Torelli e dai rappresentanti degli stakeholder: per i commercianti Roberto Torti, direttore di Ascom Varese, Graziella Roncati vicepresidente di Aime e Daniela Pontecorvo commerciante del centro. Per i rappresentanti delle comunità, Giorgio Stabilini, portavoce della comunità islamica, Valentina Ameta rappresentante della comunità albanese, e Nisrine Naouiri, marocchina, rappresentante dell’associazione progetto Concittadino e mediatrice culturale.
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ORA TOCCA ALLE SCUOLE
Il prossimo obiettivo di Aspem è un altro importante settore della vita quotidiana: quello delle scuole. Per questo proporrà a maggio un analogo percorso di ascolto e coinvolgimento, invitando ai tavoli anche le scuole della città, anch’esse utenze strategiche per il raggiungimento (e superamento) del 65% di raccolta differenziata.
«Un allargamento dell’iniziativa che fa parte di un percorso importante anche e soprattutto dal punto di vista culturale – ha spiegato Dino de Simone – La raccolta differenziata è un ottimo punto di partenza per educare i cittadini a prendersi cura della propria città, con gesti anche personali. Tra le altre cose vogliamo sensibilizzare anche a un aiuto dei cittadini contro l’abbandono dei rifiuti: la cui rimozione è un costo innanzitutto per la collettività. per questo stiamo pensando a iniziative come “l’adozione” di un parco o di una scuola da parte di comitati genitori o altre realtà simili».
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