Il fondovalle resterà agricolo, e a Villa Bozzolo si arriverà in bici
La rassicurazione del presidente di comunità montana Giorgio Piccolo alla domanda di un assessore del paese. «Noi passiamo, ma il territorio resta»
Compagnie di turisti tedeschi, olandesi, ma anche varesini e milanesi che riscoprono il piacere di pedalare fra il lago di Varese e il lago Maggiore, scoprendo delle vere e proprie “gemme” del territorio come Villa Bozzolo. E per i più allenati Arcumeggia, Duno, San Martino, e poi ridiscendere sul Margorabbia e arrivare a Luino. O mille altre combinazioni possibili in questo territorio che comprende un’ampia valle ricca di paesi con centri storici attrattivi.
Un sogno? Non del tutto, dal momento che parte della ciclabile già c’è (Cavona-Luino). E una parte è già stata finanziata (nel piano triennale delle opere pubbliche, per oltre un milione). Di certo è la scommessa di Giorgio Piccolo, presidente di Comunità Montana valli del Verbano che nel corso della conferenza stampa dell’altro giorno proprio in casa del Fai a Villa Bozzolo ha parlato anche di questo tema.
L’occasione è stata la risposta all’intervento (che proponiamo nel VIDEO) dell’assessore al bilancio di Casalzuigno Lorenzo Moranzoni il quale ha chiesto lumi circa il tracciato della “bretella della Valcuvia”, la strada che potrebbe partire da prima dell’abitato di Cuveglio provenendo da Luino e sbucare lungo la statale a Casalzuigno bypassando il centro di Cuveglio e i semafori. Passerà davvero dai campi del fondovalle? E non metterà a rischio i terreni agricoli vicini al Boesio nella piana del Careggio?
E il pretesto, nemmeno a farlo apposta, l’ha offerta proprio la conferenza di un ente che si chiama “Fondo ambiente italiano”.
Giorgio Piccolo ha ribadito ciò che a suo tempo disse a Varesenews – «se ci fosse un’alternativa alla bretella potremmo fare anche a meno dell’opera» – ma con una notizia in più.
«Scorrimento e mobilità sono temi importanti per la nostra zona – ha spiegato il Presidente di Comunità Montana – ma se questo può venir garantito con interventi poco invasivi, come una rotatoria all’altezza dei semafori di Cuveglio, ben venga. Del resto la sensibilità generale degli amministratori in tema ambientale oggi è cambiata. Si cerca di non consumare suolo: noi siamo di passaggio, ma il territorio resta».
E qui arriva la notizia, che riguarda da vicino il tesoro del Fai.
«Fra le opere di fondovalle di cui si sta discutendo, infatti, c’è anche e soprattutto la continuazione della pista ciclabile da Cittiglio fino a Cuvio. Bene, su questo stiamo cercando di rivedere il tracciato per evitare che passi al centro della valle, zona di sicuro interesse ambientale e soggetta ad allagamenti per via della presenza del Boesio. Sarebbe a mio avviso opportuno valutare l’ipotesi di avvicinarsi a Casalzuigno, e quindi di Villa Bozzolo, così da permettere a chi sceglie questo modo “dolce” di muoversi, di poter gustare appieno le potenzialità del territorio attraverso un magnifico paesaggio».
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