La musica di Max De Aloe arriva al Folk Art Museum di New York
La colonna sonora di un film che sarà proiettato durante una mostra è stata realizzata interamente da Max De Aloe
Si inaugura martedì 14 marzo fino al 20 agosto 2017 al Folk Art Museum di New York una mostra dedicata al pittore veronese Carlo Zinelli (1916 – 1974), considerato tra gli esponenti più importanti a livello mondiale dell’Art Brut.
Durante la permanenza della mostra, che vedrà esposti 60 quadri dell’artista, verrà proiettato in più occasioni il nuovo film documentario “Che cos’hai per la testa” realizzato da Sara Pigozzo ed Enrico Meneghelli. La colonna sonora del film è stata realizzata interamente da Max De Aloe. Main theme del film il brano “Atea preghiera” scritto da Max De Aloe in ricordo di Carlo Zinelli e contenuto nel CD Borderline.
Carlo Zinelli a 25 anni, considerato schizofrenico, viene rinchiuso presso il manicomio di S. Giacomo Alla Tomba nel 1947, subisce dieci duri anni di isolamento pressoché totale. La vita di Carlo Zinelli arriva a una prodigiosa svolta verso la fine degli anni cinquanta, quando lui e altri venti pazienti vengono ammessi all’atelier di pittura creato dallo scultore irlandese Michael Noble, da quello italiano Pino Castagna, dallo psichiatra Mario Marini e dal direttore di allora Cherubino Trabucchi. In questo atelier, i pazienti furono incoraggiati a dipingere o scolpire liberamente.
Completamente assorbito dal suo nuovo lavoro, e pieno di entusiasmo, Carlo Zinelli disegna e colora per otto ore al giorno. Questa cura ergoterapica pare avere degli ottimi benefici sul suo stato generale e valutazioni cliniche confermano il suo migliorato comportamento. Nel 1963 Carlo Zinelli sarà l’unico italiano a vedere esposte le sue opere nella mostra dal titolo “Insania Pingens” organizzata a Berna in Svizzera, dove attira l’attenzione di storici dell’arte vicini a Jean Dubuffet, fondatore e scopritore dell’Art Brut. Negli anni scrivono di lui i più grandi critici d’arte e in Italia grandi intellettuali come Moravia e Buzzati.
Nel 1969, l’ospedale psichiatrico trasloca in una nuova sede in periferia a Marzana. Disorientato dalla novità, Zinelli quasi smette di dipingere e la morte lo porta via, in questa fase depressa, nel gennaio del 1974. Il suo enorme contributo artistico comprende quasi 2.000 dipinti ed alcune sculture. I dipinti sono quasi tutti realizzati su fogli bianchi, essenzialmente negli anni che vanno dal 1962 al 1968.
“L’urgenza pittorica di Carlo Zinelli, a tratti urlata e inaspettata – racconta Max De Aloe -, ha fatto nascere in me, in maniera improvvisa, la voglia di scrivere nuova musica. Una musica che partisse da lì. Dalla solitudine di Carlo, ma anche dalla sua assoluta libertà espressiva.
L’arte che fa risorgere l’uomo e fa nascere un artista vitale che ci ha regalato negli anni più di duemila dipinti. L’arte di Carlo Zinelli è stata per me una scintilla, un innamoramento, un’ispirazione. Una linfa da cui succhiare per far nascere qualcos’altro. Sono felice che la storia di Carlo e la mia musica che accompagna il film sia stata programmato in uno dei più riconosciuti musei d’arte di New York. L’opera di Carlo Zinelli, come spesso accade, gode più considerazione e apprezzamento nelle grandi istituzioni estere piuttosto che in Italia”.
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