Oratori e rugbisti “abbracciano” Norcia
La mobilitazione di Rosafanti, degli oratori cassanesi, ma anche di altre realtà come i circoli cooperativi. "È la follia ci permette di raggiungere lo straordinario"
Una mobilitazione ormai di mesi, partendo da Rieti e Amatrice e poi via via nei territori colpiti dai terremoti degli ultimi sei mesi: è la straordinaria, generosa mobilitazione che ha coinvolto tante realtà di Cassano Magnago, partita da Rosafanti Rugby e oratori e che man mano ha aggregato anche altre forze.
La mobilitazione ha coinvolto centinaia di persone, l’ultima spedizione è stata affidata a Rosafanti Rugby Cassano Magnago, oratorio San Pietro, oratorio San Giulio, oratorio Santa Maria, oratorio di Premezzo, Circolo Quarto Stato Cardano al Campo, Rugby Parabiago, Say Solbiate Arno, circolo cooperativo Santo Stefano, Romina e Luca.
“L’idea di lavorare su 9 punti di raccolta anziché uno come sempre fatto: un’ennesima follia che si è rivelata vincente. D’altronde, se il metodo ci consente di compiere l’ordinario, è la follia che ci permette di raggiungere lo straordinario. Allargare la rete ci ha permesso di raccogliere molto e coinvolgere nuove persone, tanto da formare una carovana composta da 2 macchine e 5 furgoni, per un totale di 25 persone“.
“Non vogliamo parlare di quanto noi abbiamo lasciato a Norcia, ma di quanto Lei abbia lasciato a noi. Ci ha lasciato l’IDEA. L’idea che uniti è meglio. L’idea che quando credi in un progetto e il fine unico è la sua realizzazione, a prescindere da chi lo porti a termine, condividerlo con altre persone sia la cosa migliore per realizzarlo. L’idea che spesso chiedere aiuto con dignità sia un atto molto più coraggioso rispetto al non chiedere nulla”.
“Ci ha lasciato la FORZA. La forza dei suoi abitanti. La forza di una città che è stata colpita molte volte dai terremoti, e che è sempre rinata. La forza delle persone che abbiamo conosciuto, che ci hanno accolto con un sorriso, che ci hanno dedicato tutto il loro tempo. La forza di Norcia, che non molla un centimetro”.
“Ci ha lasciato la CONSAPEVOLEZZA. La consapevolezza che vedere con i propri occhi e ascoltare con le proprie orecchie non è come leggere un giornale o guardare un TG. La consapevolezza che se al magazzino dove abbiamo scaricato si rivolgono fra le 100 e le 150 persone al giorno, a più di 4 mesi dal terremoto (specifichiamo che il magazzino gestito dall’associazione privata I LOVE NORCIA), qualcosa che non va a livello organizzativo c’è. Ci ha lasciato la RICONOSCENZA. La riconoscenza nei confronti di tutti voi che siete passati a donare in uno dei nostri centri. Nei confronti di chi ci segue, e che ha fatto da cassa di risonanza alla nostra voce permettendoci di raccogliere il più possibile. Nei confronti di Daniele, Alberto e le loro famiglie, perchè la loro solidità sia per noi da esempio”.
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