Percorsi personalizzati di cura: la nuova frontiera della medicina
Lo sostiene il dottor Lorenzo Maffioli, primario dell'ospedale di Legnano, che ha aperto a Rimini il XIII Congresso nazionale dell’Associazione nazionale di Medicina nuclear
Appropriatezza delle cure e PDTA, ovvero Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale. Sono stati questi i cardini dell’intervento del dottor Lorenzo Maffioli, che ha aperto a Rimini il XIII Congresso nazionale dell’Associazione nazionale di Medicina nucleare (AIMN).
Maffioli è Presidente della Sezione di Medicina Nucleare della UEMS (Unione europea dei medici specialisti, l’unica Associazione medica che raccoglie tutti i professionisti specialisti di tutta Europa), Coordinatore del Dipartimento Oncologico DIPO-XI, Direttore dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare dell’Ospedale di Legnano.
«La decisione di una prescrizione necessita di una valutazione medica che tenga conto sia della letteratura, sia delle aspettative del paziente e del suo contesto psicosociale – ha affermato il clinico -. Un intervento diagnostico o terapeutico risulta appropriato quando risponde il più possibile (relativamente al contesto in cui si colloca) ai criteri di efficacia, sicurezza ed efficienza. Il PDTA, Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale, rappresenta il miglior percorso praticabile all’interno della propria organizzazione. Garantisce riproducibilità delle azioni, uniformità delle prestazioni erogate, riduzione dell’evento straordinario, scambio di informazioni e definizione dei ruoli. Gli Ospedali si devono dotare di PDTA per le varie patologie. Questo anche per rispettare il nuovo Decreto Gelli sulla responsabilità in ambito sanitario. Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 marzo, il Decreto Gelli risponde principalmente a due problematiche: la mole del contenzioso medico legale e il fenomeno della medicina difensiva. Il tutto nell’ottica della ricerca di un nuovo equilibrio medico-paziente».
In quest’ottica a Legnano, già da alcuni anni e a seguito di attività in team multidisciplinare, il dottor Maffioli ha coordinato la stesura e condivisione del PDTA per le malattie della tiroide e, negli ultimi mesi, quello per il carcinoma della mammella, mentre è in fase di avanzata strutturazione quello per i tumori del polmone.
Il percorso è diventato uno strumento di lavoro di primaria importanza e consente al clinico di accompagnare il paziente dalle fasi più complicate della diagnosi, ai processi terapeutici, fino all’assistenza su territorio, se necessaria. Il medico ha poi ricordato che il futuro della Medicina Nucleare è legato allo sviluppo di nuovi radiofarmaci a scopo diagnostico e terapeutico.
«All’Ospedale di Legnano, da qualche mese, sono iniziati con successo i trattamenti di radioembolizzazione dei tumori epatici e il trattamento delle metastasi scheletriche da carcinoma prostatico, in pazienti selezionati, cioè con caratteristiche cliniche precise, dopo una valutazione multidisciplinare con i clinici di riferimento – riprende -. Grande importanza ha anche l’imaging molecolare. Sempre all’Ospedale di Legnano si effettuano da qualche tempo studi PET con radiofarmaci specifici per varie tipologie di neoplasie, tanto che la struttura è diventata il punto di riferimento per il follow-up dei pazienti con carcinoma della prostata grazie all’utilizzo della PET con il radiofarmaco F-18 colina e dei tumori neuroendocrini e cerebrali mediante PET con il radiofarmaco F-18 DOPA.
Inoltre, grazie alle collaborazioni multi-professionali, si effettuano a seguito di valutazione neurologica esami per la diagnosi precoce di morbo di Parkinson con la SPECT radiorecettoriale, una sofisticata indagine scintigrafica semi-quantitativa tridimensionale. A breve la struttura si aprirà anche a nuove indagini con molecole particolarmente innovative».
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