Piano parcheggi, Monti (Lega): “Varese non è New York”
Il consigliere regionale leghista: «folle la decisione dell’assessore Civati e del sindaco Galimberti del Pd di aumentare le tariffe della sosta a Varese»
«È veramente folle la decisione dell’assessore Civati e del sindaco Galimberti del Pd di aumentare le tariffe della sosta a Varese». Così Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord, commenta il piano parcheggi del Comune di Varese.
«Il piano – continua – che i suddetti chiamano “coraggioso” sarebbe da definire oltraggioso. Questo vale soprattutto per i tanti cittadini che si recano nel nostro capoluogo per lavorare o per fruire del commercio varesino e che oggi si troveranno un piano scellerato che serve solo per ingrassare le casse del Comune, che poi utilizzerà questi soldi per mantenere le promesse fatte a qualcuno durante la campagna elettorale»
Secondo il leghista «è assurdo pensare di aumentare il pedaggio dall’attuale euro e cinquanta a due euro e cinquanta all’ora per il centro città, senza contare poi l’aumento indiscriminato in tutte le altre aree. Appare chiaro ormai come Galimberti e il Pd vogliano una Varese morta: l’aumento delle tasse ai commercianti, sommato a questa ennesima stangata decreteranno la fine della vita sociale ed economica nella nostra Città».
E lancia un messaggio all’assessore Civati. «Farebbe bene a comprendere come Varese non sia né Roma, né New York, ma bensì una piccola città di 80 mila abitanti. Data la conformazione urbanistica infatti, che vede il grosso degli uffici pubblici e dei servizi in centro, non è possibile pensare che i cittadini debbano subire i tempi dei mezzi pubblici per poter sbrigare le loro faccende. Cosa che comunque non capiterà, perché il risultato sarà che parcheggeranno comunque, ma pagando uno sproposito».
La Lega Nord parlerà di questo e altro in una conferenza stampa. «Diremo la nostra -conclude Monti – sulla situazione complessiva di questa disastrosa amministrazione che sta massacrando cittadini e commercianti, senza però risolvere nessuno dei problemi reali, sicurezza in primis. In questo senso servirebbe davvero una rivolta fiscale da parte di tutti, almeno fino a quando il Comune non deciderà di rivedere queste posizioni folli, prese sulla falsariga dei disastri fatti da Renzi sulla pelle della brava gente e chi lavora».
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