Sversamenti nel lago autorizzati. A Sesto Calende la fogna sarà 4.0
L'autorizzazione della Provincia per lo scarico delle acque fognarie nel Maggiore era funzionale alla riparazione degli impianti. I tecnici potranno controllare il funzionamento delle fogne dal loro smartphone
Sensori per controllare da remoto gli impianti, gestione degli interventi con lo smartphone, modelli matematici per mappare l’intera rete. La fogna a Sesto Calende sarà 4.0, cioè sfrutterà tutte quelle tecnologie in grado di facilitare gli interventi dei tecnici e rendere efficiente l’intero sistema. Le ragioni che hanno portato l’assessore Edoardo Favaron a convocare una conferenza stampa sull’argomento non erano però legate alle novità tecnologiche, quanto piuttosto alle critiche inidirizzate all’amministrazione comunale comparse sui social network per alcuni sversamenti delle fogne nelle acque del Lago Maggiore.
SVERSAMENTI AUTORIZZATI
Davide Borsani e Fabio Bandera, rispettivamente consigliere di amministrazione e responsabile della rete e degli impianti gestiti da Alfa srl, società inhouse a partecipazione pubblica che gestisce il servizio idrico integrato in tutti i comuni dell’Ambito ottimale, hanno spiegato che gli sversamenti delle fogne nel lago sono avvenuti in occasione dell’intervento di riparazione delle cinque stazioni di sollevamento presenti a Sesto Calende. «Abbiamo trovato una situazione compromessa – ha detto Borsani – con macchine vecchie, sistemi e quadri elettrici obsoleti e a rischio sicurezza. Abbiamo dovuto cambiare le pompe e quando si fanno queste operazioni bisogna avere il permesso della Provincia perché, seppur temporaneamente, gli impianti vanno chiusi. Quindi non si trattava di fenomeni di inquinamento».
Ora gli impianti potranno essere controllati anche da remoto con un semplice smartphone e un’applicazione. «Un tempo – ha aggiunto l’assessore Favaron – occorreva concordare con il personale del Comune dei turni extra di sorveglianza perché in caso di emergenza occorreva qualcuno che la rilevasse».
NELLA FOGNA SI TROVA DI TUTTO
I tecnici di Alfa per sistemare e rimettere in funzione le 5 stazioni di sollevamento, poste in serie sul lungolago, hanno prima dovuto ripulirle per bene. «Abbiamo trovato di tutto – ha raccontato Fabio Bandera – oltre ai sassi e ai rami, c’erano moltissimi stracci e persino un intero bagno demolito. La priorità era uscire dall’emergenza e oggi possiamo dire che la situazione è stabilizzata».
Uno dei problemi è rappresentato anche dalle cosiddette acque parassite, così chiamate perché, pur non dovendo essere convogliate nelle fognature, ne sfruttano la portata. «La diluizione della concentrazione delle acque nere – ha aggiunto Borsani – peggiora l’efficenza dell’impianto di depurazione. Queste acque vanno separate, come fanno in Germania e in tanti paesi del nord Europa. Stiamo inoltre mappando tutta la rete di Sesto Calende per elaborare un modello matematico».
FOGNE E ACQUEDOTTI NON SI VEDONO
Il motivo per cui la rete idrica e quella fognaria in Italia sono piuttosto malconce dipende dal fatto che stanno sottoterra e quindi non si vedono. Particolare che le rende poco spendibili elettoralmente dai politici. Ergo, si interviene solo quando c’è un’emergenza che spesso coincide con la vetustà degli impianti. Nel caso di Sesto Calende però c’è un’ulteriore ragione di intervento: le procedure di infrazione comunitaria per gli impianti di Cocquo e Sant’anna. Per il primo la gara d’appalto è quasi pronta, per il secondo si procederà alla rimozione delle vasche e al collettamento delle acque al depuratore di Angera. «Per noi l’ambiente è fondamentale – ha concluso il consigliere comunale delegato Jolanda Capriglia -. Stiamo lavorando molto sui rifiuti e sulla sensibilizzazione della cittadinanza su questi temi. Il 12 marzo la protezione civile sarà impegnata nella pulizia di tutti i corsi d’acqua».
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